L’ipotesi di una vendita di San Siro, e di alcune delle aree limitrofe all’impianto meneghino, ha già scatenato le ire del Comitato Referendum. A riportarlo è l’agenzia di stampa Dire.
«Ci opporremo a qualunque tentativo di regalare lo Stadio e le aree limitrofe ai privati e di decidere il destino dell’area senza il coinvolgimento reale e tempestivo del Consiglio Comunale e di tutte le cittadine e i cittadini interessati al bene comune –, la nota del Comitato che è composto da esponenti del Prc, di M5S, Europa Verde, Patto Civico, associazioni ambientaliste e cittadini –, non è più tollerabile la rinuncia al governo della città e la cessione indiscriminata di pezzi di città a chi intende solo speculare e approfittare dei beni comuni per interessi privati».
«San Siro e le aree che lo circondano sono un bene comune il cui futuro deve essere condiviso da tutta la cittadinanza», fanno sapere dal comitato, con un appello indirizzato al sindaco circa «l’esigenza di un percorso democratico e condiviso che coinvolga il Consiglio Comunale, i Consigli di Municipio e tutti i cittadini e le cittadine».
Una condizione che per i portavoce «sembra ancora disattesa viste le trattative private che continua a intrattenere con Fondi Immobiliari e imprenditori. Noi ci siamo e proseguiremo con la stessa determinazione che, grazie all’impegno di molti, hanno evitato lo scempio di una demolizione e di una cementificazione inutile e dannosa».
L’appello su San Siro ha già raccolto alcune firme tra cui quella del giornalista Gianni Barbacetto, del consigliere regionale del Patto civico Luca Paladini, dei consiglieri comunali dei verdi Francesca Cucchiara, Tommaso Gorini e Carlo Monguzzi, del segretario Prc Matteo Prencipe e svariati architetti e imprenditori.