A sei anni dal crollo del ponte Morandi, tragedia che causò 43 vittime, la verità giuridica sembra ancora distante. Ma se da un lato si attende la decisione del tribunale di Genova per quanto riguarda una perizia aggiuntiva, chiesta dalle difese, dall’altro c’è un dato incontrovertibile che riguarda il lato economico della famiglia Benetton.
Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, le aziende della famiglia, azionista di controllo della società autostradale all’epoca del crollo, non sembrano aver risentito dell’impatto economico della tragedia. Gli affari del gruppo, infatti, continuano a prosperare. La decisione di vendere l’88% di Autostrade per l’Italia (Aspi) a una cordata guidata dalla Cassa Depositi e Prestiti per 8,2 miliardi di euro, proposta dai governi Conte e Draghi, si è rivelata una mossa vincente. Infatti, oggi la famiglia Benetton è ancora più ricca di quanto lo fosse nel 2018.
Il bilancio 2023 della holding Edizione, che controlla il loro impero, mostra risultati superiori rispetto a quelli di cinque anni fa. Il valore complessivo delle attività della holding è aumentato, trainato dalle concessioni autostradali internazionali e dagli aeroporti, in particolare quelli di Fiumicino, Ciampino e tre scali francesi. Altri investimenti significativi includono la partecipazione in Mundys (ex Atlantia), Autogrill (venduta a Dufry), e Cellnex, una multinazionale spagnola nel settore delle telecomunicazioni. Inoltre, la famiglia possiede quote in Generali e Mediobanca.
Nel 2023, il “Net Asset Value” di Edizione ha raggiunto i 11,72 miliardi di euro, un aumento rispetto agli anni precedenti. Nonostante la tragedia del Morandi, i Benetton non hanno interrotto la distribuzione di dividendi, con 450 milioni di euro incassati dal 2018 ad oggi. Anche durante la crisi della pandemia, l’unica pausa nei dividendi è stata tra il 2020 e il 2021. Nel 2023, la famiglia ha ricevuto ulteriori benefici, tra cui immobili di pregio per un valore di quasi un miliardo di euro, distribuiti equamente tra i quattro rami della famiglia.
Nonostante il successo complessivo del gruppo, la Benetton Group, ramo abbigliamento del conglomerato, ha chiuso il 2023 con perdite significative. Luciano Benetton ha rimosso l’amministratore delegato Massimo Renon, sostituito da Claudio Sforza, e la partecipazione nel gruppo è stata svalutata per 530 milioni di euro. Tuttavia, anche con queste difficoltà, la holding Edizione ha continuato a distribuire dividendi agli azionisti, mentre ai lavoratori del gruppo Benetton è stata proposta l’applicazione di contratti di solidarietà fino al 40% dello stipendio.