Federico Dimarco sorride non solo in campo, ma anche negli affari. La sua Dimash Srl, la società che ha creato nei mesi scorsi, ha infatti chiuso in utile il bilancio al 31 dicembre 2023, dopo i primi mesi di attività.
Sede nella zona di Porta Romana, dove Dimarco è nato e cresciuto (e dove il padre ha ancora un negozio di ortofrutta), la Dimash si occupa della gestione dell’immagine dello stesso giocatore. In particolare, infatti, la società ha come oggetto sociale: “Altre attività di supporto alle rappresentazioni artistiche ulteriori specifiche: pubbliche relazioni e comunicazione, promozione dell’immagine pubblica di management sportivi. L’attività non viene svolta in forma di agenzia”.
Tra gli altri temi, inoltre, tra le attività ci sono anche quelle di “sponsorizzazione, in particolare quella legata ai messaggi pubblicitari nel settore sportivo ed il merchandising in generale”, si legge nei documenti che Calcio e Finanza ha consultato, così come anche “la vendita di oggettistica, gadget e prodotti promozionali in generale”, “l’assunzione di personale per la preparazione e la gestione di sportivi professionisti” e “la prestazione di servizi generali per sportivi professionisti in generale”.
Inoltre, “la società, in via non prevalente bensì strumentale al conseguimento dell’oggetto sociale, potrà compiere tutte le operazioni commerciali, industriali, finanziarie, mobiliari ed immobiliari ritenute necessarie od utili, potrà prestare garanzie personali e reali anche a favori di terzi, potrà assumere partecipazioni ed interessenze in altre imprese, società, consorzi, costituite o da costituirsi. È comunque escluso lo svolgimento nei confronti del pubblico di qualunque attività qualificata della legge come finanziaria”, si legge ancora.
Tra i soci non c’è tuttavia il solo Dimarco. Il terzino dell’Inter infatti ha l’80% delle quote della società, con il 10% al padre Gianni e un altro 10% a Giulia Mazzocato, moglie del giocatore. E i conti dei primi mesi hanno sorriso, considerando che il bilancio al 31 dicembre 2023 ha chiuso con ricavi per 467mila euro e un utile di 304mila euro che i soci hanno deciso di non incassare ma di portare a nuovo, con il patrimonio netto che è così cresciuto a 314mila euro.