Finisce l'era Malagò: tre candidati per la presidenza del Coni. C'è anche Zaia

L’attuale numero uno vorrebbe rimanere al vertice, ma il Governo non è di questo avviso: è partita la caccia al sostituto di Malagò.

nuovo presidente del Coni
Giovanni Malagò (Foto: ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

«Ormai, a leggere, sono candidato a tutto…», sorride Luca Zaia. Di indiscrezioni su un suo possibile futuro alla guida del Coni per il dopo Malagò ce ne sono diverse, lui – spiega l’edizione odierna de La Repubblica – si tiene sul vago: «Lasciatemi finire il mandato alla Regione Veneto che sarà tra meno di dodici mesi», ha commentato.

La certezza ad ora è che per Giovanni Malagò sembra davvero preclusa ogni possibilità di deroga. Ci vorrebbe una norma ad hoc del Parlamento, il ministro dello Sport Andrea Abodi si è già espresso in senso contrario e la lista di coloro che non vedono l’ora che il suo mandato arrivi alla naturale scadenza dopo 12 anni di strapotere è lunga.

Intanto c’è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, tra gli autori della riforma che vide nascere la partecipata del Mef “Sport e salute”. Società che oggi gestisce il grosso dei finanziamenti sportivi dello Stato. Dal Coni prima passavano 400 milioni di euro, ora siamo scesi a 40 milioni, a conti fatti quel che serve per le missioni olimpiche.

Le regole fanno sì che al governo non basterà scegliere un nome e nominarlo per decreto. Servono i voti delle federazioni sportive (e lì una vale una: le più importanti, cioè calcio, nuoto, basket, tennis, pallavolo, contano quanto il golf, il baseball e le bocce) e per questo servirebbe comunque una transizione concordata, magari, con lo stesso Malagò, forte dei suoi rapporti con il mondo sportivo.

Lui non vorrebbe farsi da parte, e per il momento rimarrà presidente della fondazione Milano-Cortina e membro del Cio. «Il Coni è un ente pubblico. Quando mai si è visto il presidente di un ente pubblico fare fuoco e fiamme perché vuole restare al vertice?», osservano i suoi critici. Oltre a Zaia, un leghista “presentabile” potrebbe essere Franco Chimenti, presidente di Federgolf, che ha un ottimo rapporto con Malagò, ma ha anche 85 anni.

C’è poi Luca Pancalli, dal 2005 presidente del Comitato paralimpico, che vanta un curriculum di livello, ma è stato assessore allo Sport a Roma con Ignazio Marino. L’attuale vicepresidente del Coni Silvia Salis conosce la struttura e poi a Meloni non dispiacerebbe una donna in quel ruolo, sarebbe la prima volta, esattamente come lo fu per lei a Palazzo Chigi.