Ruper Murdoch, lo scorso marzo, ha compiuto 93 anni nei quali ha costruito un impero editoriale e non solo che ora è in palio nelle consuete lungaggini e difficoltà legate all’eredità. Murdoch, proprietario di Sky prima della cessione al gruppo Comcast, ha in totale sei figli con alle spalle quattro matrimoni e nel mese scorso è convolato a nozze per la quinta volta.
Una prima pratica per l’ingente eredità dell’imprenditore statunitense, come riporta il quotidiano The New York Times, è stata affrontata negli anni ’90 quando Murdoch si separò dalla seconda moglie, madre dei tre figli James, Elisabeth e Lachlan. Infatti, allora fu istituito un trust che includeva sì eventuali futuri figli ma li escludeva, negando loro diritto di voto, dalla stanza dei bottoni delle sue aziende.
E proprio da quel trust parte la partita legata all’eredità negli ultimi mesi. Quello creato da Murdoch è definito, legalmente, irrevocabile, ma l’anno scorso lo stesso miliardario ha cercato di cambiare i termini del trust. Il motivo? Garantire che il figlio maggiore, delfino prescelto sei anni fa per la successione, Lachlan, rimanesse saldamente al comando delle sue reti televisive e dei suoi giornali (Fox News, Wall Street Journal, New York Post, giornali e canali televisivi in Australia e Gran Bretagna).
Il trust era stato costruito in modo tale da cedere l’azienda di famiglia ai quattro figli maggiori (Prudence, James, Elisabeth e Lachlan) dopo la morte del padre, ma Rupert si è ora rivolto a un tribunale americano argomentando che solamente assicurando a Lachlan il potere di gestire l’azienda senza interferenze da parte dei fratelli. La linea editoriale resterà solidamente conservatrice, e soltanto così verrebbe protetto il valore commerciale per tutti gli eredi che è poi lo scopo ultimo del trust.
Ma questa decisione, ha visto i tre figli esclusi coalizzarsi contro il fratello Lachlan e il padre con l’obiettivo di fermare la paventata modifica al trust (Murdoch ha anche altre due figlie ventenni che sono però escluse dalle scelte) La decisione di un tribunale del Nevada ha per ora dato ragione a Murdoch senior: può modificare il trust se dimostrerà «di agire in buona fede e per il solo beneficio dei suoi eredi». Ma a settembre partirà il processo, che vedrà contrapposte i due schieramenti della famiglia, con l’obiettivo di determinare la sua buona fede: agisce per l’azienda o per influenzare anche dall’aldilà la linea editoriale del gruppo?
Intanto, James è uscito dall’azienda di famiglia nel 2019 e si occupa di finanza; Elisabeth gestisce uno studio cinematografico, mentre Prudence, l’unica figlia avuta nata dal matrimonio fra Murdoch e la prima moglie Patricia Booker (deceduta nel 2000), si autoeliminò in partenza dalla lotta per la successione. Una famiglia spezzata come confermato dalla sola presenza di Lachlan all’ultimo matrimonio del padre, che ora si affronterà anche in tribunale.