FIGC, senza accordo le elezioni del nuovo presidente slittano al 2025

Lunedì verrà convocata un’Assemblea straordinaria per modificare lo Statuto e questo comporta un periodo di 60 giorni per la convocazione di quella elettiva.

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Gabriele Gravina (Foto: Claudio Villa/Getty Images)

Non c’è stato alcun accordo tra la FIGC e la Lega Serie A. Le posizioni sono troppo lontane, e ci sono troppi temi ancora in sospeso. I club del massimo campionato puntano ad avere un peso maggiore in Consiglio federale e non sono disposti ad accettare compromessi.

Proprio per questo, come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, si dovrà intervenire sullo Statuto federale e spostare in avanti la data per l’elezione del nuovo presidente, fissata al momento per il 4 novembre dall’attuale presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, che potrebbe essere così posticipata al 2025.

Questo è quello che emerso dopo l’incontro di ieri mattina convocato da Gravina nella sede di via Allegri, a cui hanno partecipato tutte le componenti del calcio italiano: Lorenzo Casini (Lega Serie A), Mauro Balata (Lega Serie B), Matteo Marani (Lega Pro), Giancarlo Abete (LND), Umberto Calcagno (atleti), Renzo Ulivieri (allenatori, collegato da remoto) e Carlo Pacifici (arbitri). L’intento era di trovare un accordo sull’applicazione dell’emendamento Mulè, già approvato dalla Camera, che assegna più potere nei direttivi federali a chi contribuisce maggiormente economicamente, ovvero la Serie A. Era stato invitato anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che aveva avuto un ruolo cruciale nella definizione dell’emendamento, ma all’ultimo momento ha deciso di non partecipare.

Non trovando un accordo, anche se era difficile da pronosticare una stretta di mano generale dopo solo un incontro, sarà necessaria un’Assemblea straordinaria per poter intervenire sulla rappresentanza e sul diritto di intesa, che conferisce alla Lega un potere di veto sui temi che la riguardano nel Consiglio federale. Non ci sono state richieste ufficiali su numeri e percentuali, anche se la questione sarà comunque affrontata a breve.

Elezioni FIGC slittano senza accordo – La richiesta della Serie A e la controproposta di Gravina

Infatti, Casini aveva richiesto già da tempo che ai professionisti venisse assegnata una rappresentanza del 50% nel Consiglio federale: attualmente sono presenti tre consiglieri per la A, uno per la B e tre per la Lega Pro, e i club puntano a una distribuzione di 7-2-1 o al massimo di 6-2-1. Gravina inizialmente aveva proposto una ridistribuzione del peso all’interno del 34% attuale (12% per la Serie A, 5% per la Serie B e 17% per la Lega Pro), con la Serie A che sarebbe passata dal 12% al 20% nella fase elettorale e da tre a cinque membri nel Consiglio federale.

Tuttavia, Casini ha ritenuto questa proposta insufficiente. Gravina, da parte sua, non ha mantenuto una posizione rigida ed è stato aperto alla possibilità di intervenire sullo Statuto. La conferma ufficiale arriverà lunedì, quando il Consiglio federale, con le attuali percentuali, darà probabilmente l’ok per un’Assemblea straordinaria, a meno di eventi imprevisti. Nella nota di Gravina si legge: «Dopo aver verificato le posizioni di tutti, senza nemmeno discutere di richieste specifiche o numeri, sottoporrò al Consiglio federale, già fissato per lunedì 29 luglio, la possibilità di convocare un’assemblea per la modifica dello statuto, con l’obiettivo di favorire, nelle prossime settimane, una riflessione approfondita e, spero, fruttuosa sulle modifiche da attuare». La possibile modifica dello Statuto implica però che l’Assemblea elettiva del 4 novembre potrebbe diventare straordinaria, spostando così l’elezione del nuovo presidente FIGC a gennaio 2025, poiché devono trascorrere almeno 60 giorni per la convocazione di quella elettiva.

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