Abete: «Riforma FIGC? Ai Dilettanti non è stata chiesta una riduzione delle quote»

Le parole del numero uno della Lega Nazionale Dilettanti: «Il clima della riunione è sereno, sono fiducioso».

Abete
(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

“Il clima della riunione è sereno. Se ci è stata richiesta una riduzione delle quote elettorali? No”. Lo ha detto il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete, uscendo anticipatamente dalla riunione con le componenti a causa di un impegno già fissato. Sulla possibilità di un accordo, poi, Abete ha concluso sottolineando di essere “fiducioso”.

Tra le ipotesi che si facevano alla vigilia dell’incontro, infatti, era che in particolare venisse ritoccato il peso della Lega Nazionale Dilettanti, che al momento ha la maggioranza relativa sia in Consiglio federale che nelle prossime elezioni.

Secondo il regolamento approvato, in particolare le varie componenti federali avranno il seguente peso nelle elezioni del nuovo presidente FGIC:

  • Serie A: 12%
  • Serie B: 5%;
  • Lega Pro: 17%;
  • Dilettanti: 34%;
  • Calciatori: 20%;
  • Allenatori: 10%;
  • Arbitri: 2%.

Allo stato attuale, così, il Consiglio federale (che mostra in piccolo il peso delle componenti in Assemblea elettiva), la Serie A ha oggi tre rappresentanti, la B uno, la Lega Pro tre. Sette posti per il professionismo, mentre la LND ne ha sei, i calciatori quattro, i tecnici due, l’AIA uno. La A punta ad almeno sei consiglieri. Il modo più rapido sarebbe quello di togliere il posto degli arbitri che, come chiesto a più riprese dalla A e non solo, che dovrebbero sfilarsi dal Consiglio trovando una nuova autonomia.

Un altro posto vorrebbe recuperarlo dalla LND (con assemblea) e un paio dalla Lega Pro, per passare dall’attuale 3-1-3 per Serie A, B e Lega Pro a un 6-2-1. La vera aspirazione del presidente Casini è il 7-2-1, ma per arrivarci occorre toccare la rappresentanza di calciatori e allenatori, blindata proprio dalla Legge Melandri. Una cosa è certa, per intavolare seriamente una trattativa simile bisogna avere chiare risorse e progettualità, in modo da poter chiedere “sacrifici” dando qualcosa in cambio.