Come a Milano, anche a Roma le due società principali stanno trovando non pochi ostacoli per costruire il proprio nuovo stadio. E se nel capoluogo lombardo è ancora in piedi la possibilità per Inter e Milan di rimanere a San Siro insieme, Lazio e Roma hanno puntato tutto, seppur con una diversa concretezza al momento, sul Flaminio e sul quartiere di Pietralata.
Se per il Flaminio la Lazio non ha ancora presentato un progetto ufficiale al Comune, come confermato dall’assessore allo Sport Alessandro Onorato, la Roma ha già iniziato i lavori preparatori nel quartiere di Pietralata in vista della realizzazione del nuovo stadio. Lavori che però stanno andando a rilento. Non una novità per la Capitale che in questo periodo è ricca di cantieri aperti, che coinvolgo anche opere pubbliche di grande interesse per i cittadini e non solo.
Infatti, come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, uno di questi riguarda la linea C della metropolitana. In costruzione dal 2007, la linea C non è ancora stata completata, ma nei progetti del Comune questa permetterà di attraversare da nord a ovest tutta la città. Dal quartiere Della Vittoria, alla periferia est estendendosi oltre il Grande Raccordo Anulare per una lunghezza di oltre 25 chilometri e 30 stazioni passando per il centro storico.
La linea C, inoltre, un capolinea sarà nei pressi di piazza Mazzini, quartiere Della Vittoria, zona di Lungotevere molto vicina al complesso del Foro Italico e dunque allo stadio Olimpico. E chi frequenta l’Olimpico, anche solo da pochi anni, sa quanto sarebbe importante avere, anche solo vicino, una stazione della metropolitana in una città caotica e trafficata come Roma. E il problema viabilità pubblica è sempre un grande tema in vista della costruzione di un nuovo stadio.
Per esempio, se lo stadio della Roma sorgesse a Pietralata, la stazione della metropolitana più vicina al nuovo impianto sarebbe Tiburtina, che dista però circa due chilometri. Sembra paradossale che all’Olimpico arrivi la metro tanto attesa da anni e le due società che usano lo stadio decidano di traslocare in due impianti diversi che però presentano le stesse carenze sotto il punto di vista della viabilità pubblica.