Nella giornata di ieri il Consiglio di Amministrazione di Benetton Group ha approvato all’unanimità il bilancio che ha registrato perdite per 230 milioni di euro dopo 150 milioni di svalutazioni per un fatturato in lieve aumento a 1.098 milioni e con un patrimonio netto è di 105 milioni. Il compito di rilanciare il gruppo, dopo anni in rosso e strategie altalenanti, è stato affidato a Claudio Sforza, che sarà nominato nell’assemblea del 18 giugno come nuovo amministratore delegato.
Come riporta l’edizione odierna de Il Gazzettino, con l’arrivo di Sforza, il 18 giugno ci sarà l’uscita di scena del fondatore-presidente Luciano Benetton, oggi 89enne, e anche di tutti gli altri membri della famiglia fino a oggi nel CdA dell’azienda fondata nel 1965. Ma che a 58 anni di distanza ha visto la cassaforte dei Benetton, Edizione, avere interessi disparati: dalle autostrade agli aeroporti passando dalla ristorazione alla gestione delle torri di trasmissione. Una galassia di cui fanno parte anche partecipazioni importanti e “nobili” come quelle in Generali e Mediobanca e dove ormai l’abbigliamento United Colors e Sisley vale solo circa l’1% del totale del giro d’affari.
Benetton piano rilancio – I problemi del gruppo
Il CdA di martedì si è tenuto alla presenza dello stesso Luciano Benetton e dell’AD uscente Massimo Renon. Quello che ha di fatto aperto a una nuova era è quel -113 milioni di perdita operativa prima di tasse e interessi. In sintesi, il gruppo, che conta oltre 3800 negozi nel mondo e 1300 addetti solo nel Trevigiano, non vende abbastanza, non produce cassa, non guadagna, non dà margini e quindi la sua gestione caratteristica è negativa.
Nemmeno in questa nuova era mancherà certamente il sostegno Edizione, la holding di famiglia che controlla il 100% di Benetton Group che, dopo aver investito sull’United Colors 350 milioni solo negli ultimi tre anni, è pronta a supportare l’ennesimo rilancio con 150 milioni di nuova liquidità, fondi per far marciare a pieno ritmo il gruppo. Altri 110 milioni arriveranno da Edizione nei prossimi anni per irrobustire l’auspicata ripresa che dovrebbe poi portare l’azienda bandiera dei Benetton ad accasarsi con un partner industriale o finanziario. Questo lo decideranno la famiglia e il nuovo manager a tempo debito.
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