Dopo la FIFA per lo spray che gli arbitri utilizzano per segnare la distanza corretta della barriera in occasione di un calcio piazzato, anche la UEFA si appresta a dover affrontare una causa giudiziaria per uno strumento ormai ritenuto fondamentale sul piano arbitrale.
Come riporta il tabloid britannico The Sun, un’azienda olandese, Ballinno, ha chiesto alla UEFA di non usare più il VAR per individuare i fuorigioco, visto che questa tecnologia sarebbe stata copiata. A poche settimane dall’inizio degli Europei, questa prossima battaglia legale potrebbe essere un brutto colpo per il massimo organo del calcio europeo.
Una prima udienza in tribunale è stata fissata il 3 giugno. E, appunto, se il giudice accoglierà questa richiesta, la UEFA sarà costretta a non usare più il VAR per la rilevazione del fuorigioco, con conseguente passo indietro di quasi 10 anni e con potenziali polemiche arbitrali che si moltiplicherebbero in un solo istante.
La Ballinno sostiene che 13 anni fa le è stato concesso un brevetto per «un metodo e un sistema per individuare una situazione di fuorigioco». Inoltre, afferma di aver registrato una proposta per un chip nei palloni che rilevasse istantaneamente la posizione irregolare con una comunicazione diretta all’auricolare dell’arbitro.
Il faccia a faccia in tribunale fra la UEFA e la Ballino sarà ad Amburgo, a pochissimi giorni dal fischio iniziale della prima partita in programma per EURO 2024 a Monaco il 14 giugno. Un iter che l’azienda olandese ha iniziato un anno fa con l’esposto che è stato presentato solamente lo scorso 18 aprile.
Infine, non sono a rischio le ultime partite dei campionati o delle coppe nazionali. E nemmeno le finali di Champions e Conference League. «Non possiamo commentare in quanto la questione è relativa a un contenzioso in corso. Tuttavia la UEFA non è particolarmente preoccupata per la richiesta di Ballinno», il commento di un portavoce del massimo organo del calcio europeo.
Inoltre, la UEFA è convinta che l’utilizzo del VAR per il fuorigioco non dovrebbe essere condizionato in alcun modo nemmeno se il tribunale di Amburgo accolga la richiesta della Ballinno. Infatti, il brevetto originale depositato mostra una tecnologia di bloccaggio della palla intesa ad avvisare gli arbitri specificamente in caso di fuorigioco.