L’Inter, con un comunicato pubblicato nella serata di ieri, ha confermato che Oaktree ha attualmente in mano il 99,6% delle quote del club nerazzurro, dopo l’escussione del pegno in seguito al mancato pagamento da parte di Suning dei 395 milioni di debiti legati al finanziamento garantito alla famiglia Zhang nel 2021. Oltre alle quote che erano in mano a Suning, tuttavia, resta una piccola percentuale pari allo 0,4% delle aizoni che completa l’azionariato della società e che fa riferimento ai cosiddetti “piccoli azionisti”, tra cui compaiono volti noti anche della storia interista, oltre a vip e anche semplici tifosi.
A partire dalla fetta maggiore di quello 0,4%. La maggior parte delle azioni non in mano a Oaktree sono infatti di Pirelli S.P.A.: sponsor di maglia dell’Inter dal 1995 al 2021, l’azienda con sede in Bicocca è anche azionista del club di lungo corso, investendo anche nelle casse a livello di acquisizioni di quote. Dal 2006 la partecipazione è diminuita, passando da circa il 20% al 4%, che poi è sceso fino all’attuale 0,37%.
Le restanti, che rappresentano appena lo 0,02% del capitale del club nerazzurro, appartengono a circa 250 investitori, tra persone fisiche e anche alcune società. Molte, ancora, sono di proprietà della famiglia Moratti: non più di Massimo, che con l’ingresso di Suning nel 2016 ha lasciato definitivamente, quanto di parenti e dei cinque figli, ovverosia Maria Celeste, Angelomario, Maria Carlotta, Giovanni e Maria, ciascuno con 140 quote (tranne Angelomario, con 280). E, a proposito di ex interisti, nella lunga lista troviamo anche i figli di Giacinto Facchetti, Luca e Gianfelice (2.695 quote), ma anche Paolo Giuliani (ex dgi negli anni di Pellegrini, 5.845 quote) e uno storico stretto collaboratore di Massimo Moratti come Stefano Filucchi (1.000 quote).
Tra gli imprenditori, oltre a Pirelli e ai Moratti, circa 350mila quote sono di proprietà di Tiziano Mazzucotelli, ex componente del CdA della Foppapedretti Volley (la squadra femminile di pallavolo di Bergamo) e attualmente sindaco di MV Augusta Motor, oltre che consigliere in diverse altre aziende della provincia bergamasca.
Tra i nomi noti nel mondo milanese compare anche la famiglia DeMojana, imparentata con i Magnoni (Ruggero per anni top manager di Lehman Brothers, fu lui ad orchestrare insieme a Matteo Arpe la scalata a Telecom di Colaninno nei primi anni 2000, mentre il fratello Giorgio è un noto finanziere).
Nella lista compare anche Tommaso Giulini, attuale patron del Cagliari che dal 2005 al 2013 è stato nel CdA dell’Inter, arrivando in passato a possedere fino all’11% delle quote tramite la holding di famiglia, mentre oggi ha 5.070 (pari allo 0,000034% dell’azionariato del club nerazzurro). Secondo le Noif della FIGC, «non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto, del suo coniuge o del suo parente ed affine entro il quarto grado».
Infine, non mancano i vip dello spettacolo come Giacomino Poretti (Giacomo di Aldo, Giovani & Giacomo, 1.400 quote), Marco Santin della Gialappa’s band (300 quote), Luigi Vignali e Michele Mozzati (alias Gino&Michele, 240 ciascune), ma anche volti molto noti della politica come Ignazio La Russa (10.000 quote), attuale Presidente del Senato.