La proposta di Coni, calcio e basket ad Abodi: albo di revisori indicati dal governo

Il Coni sta lavorando con FIGC e Federbasket per provare a portare al ministro una soluzione che renda accettabile la nuova authority per i controlli ai club.

Serie A commissione bilanci dei club
Andrea Abodi (Foto: Marco Rosi/Getty Images)

Dallo scontro al dialogo, per provare a spostare l’asse di una riforma che voleva essere una rivoluzione in un cambiamento morbido, senza togliere autonomia allo sport. Il Coni sta lavorando con FIGC e Federbasket per provare a portare al ministro per lo sport Abodi una soluzione che renda accettabile la nuova authority per i controlli alle squadre professionistiche.

Venerdì prossimo, nella giunta Coni – spiega La Repubblica – potrebbe prendere forma una proposta: sostituire l’authority con un albo a cui attingere per scegliere i membri di Covisoc e la Comtec, le commissioni che attualmente vigilano sul pallone e sulla pallacanestro. I controlli resterebbero così nel perimetro dello sport, ma le nomine sarebbero fatte su profili indicati dalla politica.

Il silenzio degli esponenti del governo sul tema non sta passando inosservato. Anche i padri della riformasi sono smarcati. E quindi la  missione a questo punto è uscirne col minor danno d’immagine possibile mantenendo il più possibile il punto. I tecnici sono da giorni al lavoro per riscrivere il testo — il primo è stato subito oggetto di ripensamento — e quello che filtra è che non è più scontato sia pronto il 20 maggio.

Solo la Lega Serie B, per ora, si è smarcata dalle posizioni contrarie per dirsi unanimemente a favore di un’authority indipendente che controlli il pallone. Il motivo è che il presidente Balata spera che Abodi possa essere suo alleato per riottenere l’1% della mutualità sui diritti tv della Serie A che dal 2016 è stato trasferito alla Federcalcio: si tratta di oltre 9 milioni di euro.

La Serie A invece manifesterà la propria posizione sulla riforma oggi in assemblea a Roma. Nel frattempo, il massimo campionato italiano di calcio ha incassato una concessione: ogni squadra potrà tesserare due extracomunitari, ma senza più doverne vendere uno. Più che una apertura a nuovi stranieri, la fine di un’ipocrisia regolamentare.