La Lazio al Flaminio: il Comune ci crede e promuove il progetto di Lotito

Lo stadio cittadino sarà oggetto di valutazioni entro quest’anno, tempo limite per presentare delle proposte concrete, fra le quali ci dovrebbe essere proprio quella biancoceleste.

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Claudio Lotito (Foto: Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

La strada che potrebbe portare la Lazio al Flaminio non è mai stata così concreta. Infatti, dopo aver presentato il progetto per lo stadio biancoceleste all’assessore allo Sport di Roma, Alessandro Onorato, il club capitolino avrebbe incassato il benestare proprio del Comune della Capitale.

Come riporta l’edizione odierna de Il Tempo, il piano di Lotito è di ridare vita allo stadio cittadino abbandonato ormai da diversi anni con il progetto che è stato visto anche dal sindaco Roberto Gualtieri, come confermato dallo stesso assessore Onorato. Al momento, però, si è ancora a una fase molto iniziale e fare previsioni sulle tempistiche, visti anche i lavori necessari sull’intera area prima di costruire, è impossibile.

Per poter ospitare partite internazionali lo stadio dovrà soddisfare i requisiti UEFA, che prevedono ad esempio la copertura. Proprio questo è uno dei nodi che finora hanno frenato l’iniziativa della Lazio, dato che l’architettura progettata da Pier Luigi e Antonio Nervi sul finire degli anni Cinquanta deve essere tutelata. Un altro nodo importante riguarda i parcheggi da costruire a ridosso della via Flaminia, con il rischio molto concreto che durante gli scavi vengano scoperti reperti archeologici, che di fatto metterebbero in pausa i lavori. Capienza? Non meno di 45mila posti, dove attualmente ce ne sono 24mila.

«Sono dell’idea che il Flaminio si possa ristrutturare, che si possa fare la copertura. Perché è più redditizio, più civile – ha affermato l’assessore Onorato –. Non decidono gli eredi. Cosa si fa al Flaminio lo decide chi pro tempore viene indicato dai cittadini». Un’apertura sostanziale, anche per quanto riguarda la copertura che verrebbe collocata sulla struttura esistente senza cambiarne il disegno.

Ma sul futuro del Flaminio non deciderà solamente il Comune, ma molti altri enti. Infatti, si dovrà andare in conferenza dei servizi e proprio sul Flaminio il Comune è già impegnato in quella di cui il Tar, a febbraio, ha disposto la riapertura in merito al progetto della Roma Nuoto. E se la Federazione Rugby dovesse scendere in campo con un proprio piano, come ha annunciato il presidente della Fir, Marzio Innocenti, durante l’ultimo Sei Nazioni, ce ne sarebbe una terza.

«Ma se entro quest’anno non arriverà nessuna proposta concreta – ha sentenziato ieri Onorato – chiederemo allo Stato di mettere una quota, e noi metteremo la nostra, per fare uno stadio da 25-28 mila posti. Potremmo affittarlo, magari facendo una società partecipata dal governo, e gestire l’impiantistica che ha valenza sociale ma che nessuno vuole». Ovviamente, rimarrebbe sul tavolo il progetto della Lazio, che sarà definito nelle prossime settimane.