A 50 anni dal primo scudetto della Lazio, domenica 12 maggio torna la produzione originale di Sky Sport “Lazio 1974: grande e maledetta” con una nuova versione integrale. Un appuntamento unico – prodotto per la prima volta con un Club di calcio, la S.S. Lazio – che verrà proposto con nuovi contenuti e interviste dalle 19.30 su Sky Sport Calcio e dalle 23.30 su Sky Sport Uno, disponibile anche on demand su Sky e NOW.
È la storia dell’incredibile parabola della Lazio di Tommaso Maestrelli: genesi, trionfo, mito e fine di una squadra divisa nello spogliatoio, ma unita e vincente al momento di scendere in campo. Dalla Serie B allo scudetto, passando attraverso le contraddizioni e le morti premature, nel contesto sociale caratterizzato dalla violenza politica degli anni ’70.
La nuova versione offre venti minuti in più di materiale inedito, che arricchisce il racconto delle tre puntate con approfondimenti su alcuni protagonisti e nuove immagini. In particolare: il beffardo epilogo della stagione precedente allo scudetto, con l’arrivo in volata di Milan, Lazio e Juve nella stagione ’72-‘73; la figura del presidente Umberto Lenzini; l’avventura col paracadutismo di Luigi Martini e Re Cecconi; l’importanza di Mario Frustalupi, genio del centrocampo. Tutto questo con l’inserimento di nuove interviste a dirigenti e familiari legati a chi partecipò alla storica impresa di Tommaso Maestrelli.
LE TRE PUNTATE – Il primo episodio della serie si intitola La Grandezza: ripercorre la favola della squadra biancoceleste, che dalla Serie B sfiorò uno scudetto nel ‘73, per poi vincerlo una stagione dopo. Un gruppo rissoso e diviso anche al suo interno, tra due fazioni che si scontravano in allenamento, ma tornavano a compattarsi in campionato grazie a un allenatore bonario e psicologo, che propose in Serie A il calcio totale all’olandese, e ad un gruppo di giocatori irripetibili. La seconda puntata è Pistole e Palloni: una squadra stravagante che giocava a calcio e con le pistole, nella Roma violenta degli anni ‘70, alle prese coi contrasti sociali, con l’austerity e con l’imminente referendum sul divorzio. Un gruppo che ha fatto discutere, pienamente immerso nel contesto dell’epoca, ragazzi esuberanti, soprattutto Giorgio Chinaglia, che pagò i rapporti tesi con la tifoseria rivale fino all’addio e all’approdo negli States. Il terzo episodio si intitola La Maledizione: dopo l’addio di Chinaglia, passato ai Cosmos di New York, la malattia di Maestrelli mina le fondamenta di quella squadra-miracolo, che comincerà a sfaldarsi fino a subire il trauma della tragedia Re Cecconi. Un ragazzo di soli 28 anni, scambiato per un rapinatore, e ucciso in una gioielleria a due passi da casa.