Continua a tenere banco il tema della riforma Abodi, con l’introduzione di una nuova agenzia deputata al controllo dei bilanci delle società professionistiche, al posto della Covisoc. Sul tavolo, il risvolto principale è legato al principio di autonomia dello sport. Se UEFA e FIFA pensano che quella governativa sia una ingerenza nelle competenze federali, cercano di capire se è percorribile la strada della “moral suasion” per convincere la politica a fare un passo indietro.
Altrimenti – spiega La Gazzetta dello Sport – un provvedimento è inevitabile. Improbabile immaginare un’esclusione dall’Europeo, ma sarebbe comunque un bel problema per l’Italia. Nyon e Zurigo sono sorprese dal provvedimento inatteso. Diverse cose lasciano perplessi. La prima è la tempistica: la FIGC non ne sapeva niente, il Coni idem, però il governo era al lavoro da tempo. Secondo: dov’è l’urgenza? Infine, il contenuto del progetto: difficile non considerarlo una interferenza nell’autonomia dello sport.
Sottrarre alla FIGC il controllo finanziario sui club insinua implicitamente dubbi sulla terzietà della stessa Federcalcio (e di tutte le altre federazioni). UEFA e FIFA non hanno ancora ricevuto bozze del decreto. Stanno valutando quello che scrivono i giornali e che però, sottolinea qualcuno, «non è ancora stato smentito».
Dalle indiscrezioni ci sarebbe poco spazio per equivoci: sta per nascere un’agenzia a nomina governativa che prenderà il posto della Covisoc, analizzerà i bilanci e proporrà le sue conclusioni alla FIGC. Resta da capire poi quali saranno i passi successivi e se un’agenzia di ispirazione governativa possa essere solamente “tecnica”.
Ora Nyon e Zurigo sperano in un ripensamento, visto che contro il progetto s’è schierato compatto lo sport e nello stesso governo italiano non c’è uniformità di vedute. Senza cambiamenti, però, FIFA e UEFA non potrebbero restare a guardare e, in questi casi, agiscono d’accordo.