Indagine Milan, il club sospende il Direttore Amministrativo Savi

Il Direttore Amministrativo è sottoposto a procedimento disciplinare: al temine di questa valutazione si attende un eventuale provvedimento.

Milan sospensione Savi
Casa Milan (Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Il Milan ha momentaneamente sospeso dal suo incarico Aldo Savi, Financial And Administrative Director del club rossonero. Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, Savi sarà ora sottoposto a una procedura disciplinare e solo successivamente si arriverà a un eventuale provvedimento definitivo.

Il nome di Savi è emerso nelle scorse settimane nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sulla vendita del Milan. Dal Direttore Amministrativo è arrivato uno dei principali indizi sulla base dei quali la Procura sta cercando di dimostrare che il Milan non sia davvero del fondo RedBird di Gerry Cardinale, ma sia ancora sotto l’influenza del fondo Elliott di Gordon e Paul Singer, non dichiarata all’autorità di vigilanza Federcalcio.

La non indagata società rossonera, dove invece sono indagati per l’ipotesi di ostacolo all’autorità di vigilanza l’amministratore delegato dal 2022 Giorgio Furlani e il predecessore 2018-2022 Ivan Gazidis, dal decreto di perquisizione del 12 marzo aveva già appreso che i pm Polizzi e Cavalleri valorizzassero sia la difformità di comunicazioni rese dal fondo RedBird all’autorità di Borsa americana Sec sulla propria catena societaria, sia un documento interno al Milan che non si capiva come fosse finito in mano alla Guardia di Finanza.

Si trattava di una “presentazione” dell’attuale assetto preparata dalla dirigenza del Milan per i colloqui a fine 2023 con “investitori del mondo arabo”, dal quale però emergeva a tutti gli effetti l’indicazione che il controllo del club rossonero fosse di RedBird. Proprio questo documento era una bozza inviata da una manager del fondo RedBird, Elizabeth Owen, al direttore amministrativo del Milan, Aldo Savi: ed è stato appunto Savi, convocato come teste dagli inquirenti, a darne una interpretazione problematica sulla proprietà dei rossoneri.

Savi era entrato nel Milan nel 2018 come consulente del fondo Blue Skye, la società di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo dal cui esposto è partita l’inchiesta sulla vendita del Milan e che ha avviato una serie di contenziosi – definiti  più riprese «frivoli e vessatori» da parte di Elliott –, dai quali, come raccontato da Calcio e Finanza, fino ad ora è sempre uscita sconfitta.

Quelle italiane sono solo alcune delle cause avviate da Blue Skye negli ultimi mesi, alle quali il fondo Elliott ha risposto nel settembre del 2023 con un atto di accusa penale privata, chiamato “citation directe”, in Lussemburgo. Con questo atto il fondo statunitense ha accusato Blue Skye Financial Partners e i suoi rappresentanti di reati tra cui ricattoestorsione e false dichiarazioni fraudolente a sostegno delle sue azioni legali contro la vendita.

Stando a quanto emerge dagli atti, secondo Elliott Blue Skye ha formulato accuse calunniose e diffamatorie al fine di ottenere concessioni superiori ai suoi diritti contrattuali. Secondo le accuse del fondo, questi si configurano come reati di ricatto ed estorsione. Inoltre, sempre secondo il fondo statunitense, Blue Skye avrebbe depositato consapevolmente documenti fuorvianti avviando procedimenti con l’intento di ingannare i giudici lussemburghesi al fine di ottenere una decisione a suo favore.

Decisione che – secondo Elliott – non avrebbe ottenuto altrimenti. Dai documenti emergono inoltre accuse di violazioni dei doveri fiduciari nei confronti di Giovanni Caslini (in passato nel board di Rossoneri Sport Investment, veicolo che controllava il Milan e il cui 100% era controllato a sua volta da Project Redblack, della quale il 4,27% era nelle mani di Blue Skye) e nei confronti dei managing partner di Blue Skye, Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo.

Tornando a Savi, assunto dal Milan nel 2019, il dirigente vi è rimasto anche dopo la frattura tra Blue Skye e il resto del mondo Milan. Ed è come odierno Direttore Amministrativo dei rossoneri, uomo dei conti del club e braccio destro del direttore finanziario Stefano Cocirio e del Chief Business Officer Roberto Masi, che Savi, una volta interpellato dalla GdF sulla bozza per il tour arabo dei dirigenti rossoneri, l’ha definita «strana» perché a suo avviso prospettava ai potenziali acquirenti la cessione di un pezzo del debito di RedBird verso Elliott.

In più Savi – che ora rischia di essere allontanato dal Milan – ha riportato agli inquirenti la propria impressione che sulla gestione quotidiana del Milan pesi ancora la «forte influenza» di Elliott, anche attraverso il consulente di Data Analytics Hendrik Almstadt, per Savi «strettissimo collaboratore di Gordon Singer».