Grazie alla vittoria contro il Barcellona nel derby catalano, il Girona si è conquistato la matematica certezza di partecipare alla prossima Champions League. Privilegio però che potrebbe svanire visto che il club fa parte del City Football Group come il Manchester City.
Infatti, le regole UEFA, aggiornate dopo l’introduzione dei nuovi format delle competizioni europee, sottolineano come «nessun club che partecipa a una competizione UEFA per club può, direttamente o indirettamente:
- detenere o negoziare titoli o azioni di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione UEFA per club;
- essere socio di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione UEFA per club;
- essere coinvolto a qualsiasi titolo nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione UEFA per club; o
- avere qualsiasi potere nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione UEFA per club.
Nessuno può essere coinvolto simultaneamente, direttamente o indirettamente, a qualsiasi titolo nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di più di un club che partecipa a una competizione UEFA per club. Nessuna persona fisica o giuridica può avere il controllo o l’influenza su più di un club che partecipa a una competizione UEFA per club, tale controllo o influenza essendo definiti in questo contesto come:
- detenere la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti;
- avere il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri dell’organo di amministrazione, direzione o controllo del club;
- essere azionista e controllare da solo la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti del club; o
- poter esercitare con qualsiasi mezzo un’influenza determinante nel processo decisionale del club».
Come riporta Palco23, la questione più urgente in casa Girona riguarda la composizione del proprio Consiglio di Amministrazione che a oggi conta Marcelo Claure, Roger Solé, Ingo Bank, John MacBeath e Simon Cliff. Gli ultimi tre figurano anche nel CdA del Manchester City, condizione per la quale si infrangono le regole della UEFA. Il club catalano è già al lavoro per la sostituzione di questi tre elementi. Una situazione che ricorda quella vissuta l’estate scorsa dal Tolosa di proprietà di RedBird che ha visto le dimissioni di Gerry Cardinale, e di altre tre persone, per vedere rispettata l’indipendenza del club francese dal Milan, altra società posseduta dal fondo statunitense.
Inoltre, il Girona deve dimostrare alla UEFA, prima di ottenere l’ammissione alla prossima Champions League, di essere totalmente indipendente dall’influenza di personaggi riconducibili al Manchester City. Una situazione sì di urgenza, ma che non preoccupa più di tanto i catalani visto i recenti casi. Già citato quello di Milan-Tolosa (i rossoneri furono coinvolti nella stessa procedura anche con il Lille quando Elliott era il proprietario), le ultime situazioni approvate dalla UEFA riguardano Aston Villa e i portoghesi del Vitoria e il Brighton e il Royal Saint-Gilloise.