Casini: «Rischio di derive autoritarie della FIGC a causa del sistema»

«Se un sistema consente di proporre temi come l’eliminazione del diritto di veto, significa che c’è qualche problema di equilibrio di poteri», ha detto il presidente della Lega Serie A.

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Lorenzo Casini (Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

”Polemica con Gravina? In realtà sono concetti che ho scritto 15 anni fa e la Serie A ha ripetuto molte volte. Non c’è nulla di personale, la Serie A nei poteri federali è sottodimensionata come poteri e questo porta a conseguenze. È un tema di istitutional design, non è questione di persone. Se non si disegna bene il sistema, il rischio è di derive autoritario. L’unico tentativo in tal senso è l’ipotesi di eliminare il diritto di veto. Se un sistema consente di proporre quello, significa che qualche problema di equilibrio di poteri”. Lo ha detto il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, intervenuto durante l’evento Il Foglio a San Siro. 

“Lega Serie A come Premier? Il sistema come è oro ha reso quasi inevitabile si proceda a maggiore autonomia organizzativa. Ma è chiaro che serva endorsement politico, come successo per la Premier. Trovare un punto di incontro con la Figc? L’obiettivo è quello”, ha proseguito. 

“Per noi come Lega il calendario è abbastanza facile, tutte le finestre sono prese da Fifa e Uefa. Scegliamo solo in quale settimana iniziare e finire. Il problema è se poi bisogna recuperare una partita. Come Leghe ci riuniremo a Londra per discutere un tema importante, il ruolo delle leghe nel calendario internazionale che oggi è praticamente nulla. Si spera di ridurre alcune finestre e vi sia più spazio, anche l’AIC vuole più momenti di riposo.

“Stadi? Basta andare in uno stadio e vediamo che la situazione dell’Italia rispetto agli altri Paesi non è più sostenibile. Anche a livello internazionale veniamo messi molto bassi, su Paesi che non hanno neanche squadre vincenti come le nostre. Abbiamo un ottimo rapporto col governo e il ministro dello sport, noi vorremmo che gli stadi venissero dichiarati opere strategiche a livello nazionali. Anche i sindaci più bravi faticano”.

“Prossimo obiettivo? La mia agenda è quella dell’assemblea, di obiettivi ne abbiamo due: uno sulla maggiore autonomia della Serie A, l’altro è quello della sostenibilità ambientale. Sarebbe meglio con più Scaroni e meno Lotito? Il bello della Serie A è la varietà di presidenti e management”, ha concluso.