Francesco Totti ha ricoperto la carica di dirigente della Roma per quasi due anni, dal 2017 al 2019. Una fase della vita professionale dell’ex capitano giallorosso che non si ripeterà. A confessarlo è lo stesso Totti in un’intervista a Il Messaggero in edicola oggi.
«Non tornerò mai più. Ogni volta mi fate questa domanda, non torno. Ho già dato e detto. Per me finisce qua. Se mi chiamano, ne parleremo», ha dichiarato Totti quando a margine dell’evento organizzato da Betsson.sport (futuro main sponsor dell’Inter) di cui è ambasciatore. Al momento dal club della famiglia Friedkin nessuna chiamata o segno di apertura, visto che l’ex capitano era in società quando c’era ancora James Pallotta al comando.
Ovviamente la Roma continua a essere nel cuore di Totti, che la conosce nei dettagli anche da semplice tifoso, senza risparmiare la sua versione sui fatti. Come su Dybala: «Stiamo parlando di un giocatore top, ma dipende che vuole fare la società e che obiettivi ha. Se un giocatore ti fa 15 partite all’anno, io che sono un dirigente, ci penserei. Se ho un obiettivo importante da raggiungere e ho uno dei giocatori più importanti che mi gioca un terzo delle partite, una riflessione la faccio». Un ragionamento da dirigente che deve stare anche attento ai conti, visto che l’argentino ex Juve guadagna 4,5 milioni di euro netti all’anno (con i bonus arriva a 6 milioni). Totti ha invece una considerazione diversa su Lukaku: «Lo riscatterei se l’obiettivo è vincere».
I conti della Roma sono in miglioramento, anche se rimangono in rosso. E proprio per questo arrivare in Champions darebbe una spinta importante al progetto dei Friedkin che non esclude a priori l’ingresso di nuovi soci, anche se di minoranza. Nelle scorse settimane la pista araba si sarebbe infiammata per rilevare il controllo del club, ma qui Totti è categorico: «Arrivano gli arabi? Mi sono informato, non c’è niente».
Non poteva mancare un commento sull’approdo di Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa per sostituire José Mourinho e sulla fascia di capitano sul braccio di Lorenzo Pellegrini che sembra essere rinato dopo il cambio di tecnico: «Non mi aspettavo che facesse così bene da subito, ma lo speravo. I giocatori sono totalmente diversi rispetto a come erano due mesi fa, un cambiamento lo ha portato. Ha dato motivazione, voglia e lo spirito giusto per approcciare le partite. Conosce bene la città, i tifosi e la società e quindi sta riunendo tutto questo per far sì che i calciatori rendano. Pellegrini, invece, ora è un capitano vero, sta tornando a grandissimi livelli dopo tanti infortuni. Sta bene mentalmente e fisicamente. Roma non è semplice e lui, essendo romano e romanista, conosce l’ambiente».