La serietà degli eventi è evidente anche dalla rapidità delle azioni intraprese. Il Garante della Privacy ha immediatamente avviato un’indagine sul caso del drone utilizzato dalla trasmissione “Porta a Porta” per sorvolare la residenza dell’AD di Exor John Elkann. La settimana scorsa, una troupe del programma condotto da Bruno Vespa si è posizionata vicino alla villa collinare di Torino dell’uomo di punta della holding di famiglia.
Il drone, controllato a distanza da un videomaker, ha ripreso dall’alto gli eventi che si svolgevano nel giardino, un metodo invasivo e tecnologico per ottenere immagini per un servizio giornalistico legato all’inchiesta sull’eredità Agnelli. L’operazione – scrive La Repubblica – è stata scoperta e interrotta dal personale di sicurezza di Elkann.
Gli avvocati di difesa di Paolo Siniscalchi, Marco Re e Federico Cecconi hanno inviato una diffida a “Porta a Porta”, definendo l’azione «un’invasione ingiustificabile della privacy perpetrata da un’emittente pubblica». Il programma ha dichiarato che non avrebbe utilizzato le riprese: «Dopo la protesta della sicurezza, abbiamo scelto di non trasmettere le immagini».
La trasmissione ha sostenuto che le riprese erano legittime per fini giornalistici, citando anche il Garante della Privacy che avrebbe potuto concederne l’uso «anche senza il consenso» degli interessati, «a condizione che fossero rispettate ovvie precauzioni come l’evitare di riprendere persone, targhe e altri elementi identificativi».
Tuttavia, gli avvocati di Elkann sostenevano un divieto assoluto, perché l’inviolabilità della casa era garantita sia a livello penale che costituzionale. L’Autorità per la Privacy ha reagito, difendendo la riservatezza della residenza di Elkann e richiedendo alla Rai informazioni e documenti sul caso, evidenziando una «presunta violazione della privacy».
Il Garante seguirà la procedura standard, con una risposta da parte del programma entro dieci giorni dalla notifica delle richieste. Gli avvocati di Elkann hanno minacciato azioni legali, e non è escluso che il caso possa coinvolgere gli stessi pubblici ministeri che stanno indagando sulla presunta residenza fittizia di donna Marella e sulle accuse di dichiarazione fraudolenta e truffa ai danni dello Stato nei confronti di Elkann e dei suoi fratelli Lapo e Ginevra per il mancato pagamento delle tasse di successione sull’eredità della nonna.