Spalletti: «Per quello che mi ha detto Acerbi, non c’è stato razzismo»

«Non vorrei mai trovarmi in questa posizione qui, ma noi abbiamo la responsabilità di quello che è uno sport importantissimo per la nostra Nazione».

Spalletti
(Foto: ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

«C’è un comunicato, il mio pensiero è li dentro, lo abbiamo deciso di fare tutti insieme. Non vorrei mai trovarmi in questa posizione qui ma noi abbiamo la responsabilità di quello che è uno sport importantissimo per la nostra Nazione e visto quello che è venuto fuori dobbiamo per forza andare ad agire, anche avendo da chiarirsi delle cose, perché ci sono cose da chiarire».

Lo ha detto il Ct della Nazionale italiana Luciano Spalletti nella conferenza all’Acqua Acetosa in vista della trasferta negli Stati Uniti in merito al caso del difensore dell’Inter Francesco Acerbi, allontanato dal gruppo azzurro a seguito dell’offesa razzista denunciata da Juan Jesus, durante il posticipo di Serie A tra i nerazzurri e il Napoli.

«Per quello che mi ha detto Francesco Acerbi non è un episodio di razzismo quello che lui ha fatto. Ma è chiaro che non vorrei trovarmi in quella posizione lì e vorrei difendere i calciatori per quello che sono le cose che gli vengono attribuite gratuitamente, quindi bisogna stare attenti ai nostri comportamenti e stare attenti a tutto quello che facciamo e diciamo, molto di più quando facciamo parte della Nazionale, ci sono le due ore in campo importanti e le altre 22 ore altrettanto importanti per dimostrare di per indossare questa maglia», ha aggiunto l’allenatore.

«Il dente non ce lo siamo tolti mai quando succedono queste cose, è un dispiacere enorme prendere certe decisioni e bisogna stare attenti perché poi anche quando lo denunciamo un episodio del genere, dobbiamo stare attenti se lo abbiamo subito in maniera così clamorosa come è venuta fuori, siamo tutti un po’ dentro questi episodi quando si denunciano», ha proseguito Spalletti.

«Ora abbiamo messo Francesco in difficoltà e lui per noi è un giocatore importante, non cambia niente come forza di squadra non averlo, ma dispiace dal punto di vista umano per quello che ci ha dimostrato, è un grande professionista. Se ho sentito Juan Jesus? Non mi ha risposto ha il telefono spento», ha concluso il Ct.