Unicredit segue le direttive dell’Eba e cambia la politica di remunerazione dei top manager. L’istituto così, come tutto il settore, si è dovuta adeguare ad una nuova metodologia che prevede che il prezzo di conversione delle azioni non sia aggiustato per i dividendi, come avveniva in precedenza.
Questo ha portato ad una compressione del ‘fair value’ (valore equo ndr) finanziario dei piani di remunerazione dei ‘Risk Taker’ e ad una conseguente riduzione del compenso ‘reale’. Per arginare il problema il consiglio, considerando anche le performance degli ultimi tre anni, è corso ai ripari compensando in azioni un terzo della perdita di valore dei piani sulla remunerazione fissa e il resto (cioè i due terzi) sulla parte variabile.
L’incremento salariale sarà a valere sul 2024 e l’esborso per la banca sarà di 15 milioni di euro (4-5 milioni per la parte fissa). La manovra interessa ovviamente anche il ceo la cui retribuzione fissa aumenterà di 350 mila euro. Si tratta di un incremento del 10,8%, sulla base di una stima prudenziale di quanto il compenso variabile risulterà compresso rispetto alla proiezione della curva dei dividendi.
In particolare, l’ad Orcel nel 2023 ha superato i target e quindi ha incassato in bonus 6,5 milioni per un compenso complessivo pari 9,95 milioni di euro (3,25 il fisso più altri 207 mila euro), rispetto ai 7,5 milioni complessivi per il 2022. Unicredit, visti anche i risultati, lo scorso anno ha aumentato il bonus medio per i suoi top manager del 12%. Il valore complessivo è però sceso a 128 milioni con i ‘Risk Taker’ che sono ridotti a 827 da 935.
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