Milan, negli atti spunta il nome di PIF: «Può acquisire il 41,7% del club»

Dagli atti emerge la possibilità di rilevare l’80% del vendor loan siglato tra la RedBird di Gerry Cardinale e il fondo Elliott, precedente proprietario del club.

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Mohammed bin Salman, presidente del fondo sovrano PIF (Foto: Mohamed Farag/Getty Images)

L’idea di un Milan globale, con una proprietà divisa tra l’America e il Medio Oriente, emerge dal decreto di perquisizione a carico dei quattro indagati nell’ambito della cessione del club rossonero dal fondo Elliott a RedBird. Come riporta La Gazzetta dello Sport, il fondo PIF è indicato come l’investitore destinato a entrare nella proprietà del club.

In un documento specifico (“Ac Milan Investor Presentation”) si fa riferimento a un finanziatore, PIF appunto, a cui andrebbe «il 41,7% delle quote tramite il riacquisto dell’80% del Vendor Loan per 487,5 milioni di dollari». PIF, fondo sovrano dell’Arabia Saudita, ha un patrimonio netto di 861 miliardi di dollari e l’obiettivo di raggiungere quota mille miliardi entro la fine del 2025. Nel 2021 ha rilevato il Newcastle per 350 milioni di euro e ha il controllo dei quattro grandi club della Saudi Pro League.

Il Vendor Loan è invece il prestito da 550 milioni, rimborsabile in tre anni con un tasso d’interesse vantaggioso, che RedBird ha ricevuto da Elliott. Questo significa che Cardinale, entro fine 2025, dovrà restituire al fondo di Singer circa 665 milioni, interessi compresi. La quota che PIF avrebbe rilevato da Elliott sarebbe stata convertita in equity, facendo del gigante saudita il secondo azionista del Milan.

Insomma, indicazioni importanti sulle manovre a livello societario. Questo nonostante nei giorni scorsi dalla proprietà del Milan siano arrivate smentite al possibile ingresso di PIF. «Noi lavoriamo e siamo focalizzati sui risultati da portare nel Milan. Sono speculazioni, non c’è nulla di vero su possibili nuovi soci», aveva detto l’AD rossonero Giorgio Furlani.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente rossonero Paolo Scaroni: «Ha detto molto bene Giorgio Furlani, non c’è nulla di vero, nulla di vero. Un altro tormentone che ci riguarda che lascio passare con tranquillità. Non sta succedendo proprio niente», le sue parole.

In una recente intervista a Calcio e Finanza, il proprietario di RedBird Gerry Cardinale aveva confermato la volontà di aprire a nuovi soci, senza però fare riferimento a PIF: «Sono al Milan per restare a lungo e dipendesse da me starei qui per sempre. Quel che è vero, però, è che bisogna tenere conto dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport», aveva spiegato al Direttore Luciano Mondellini.

Poi, il numero uno di RedBird e del Milan aveva aggiunto: «In questo momento ci sono molti capitali in Medio Oriente interessati a investire nello sport e siamo aperti a collaborare con potenziali partner che potrebbero unirsi a noi sia come sponsor che come partner nella costruzione del nuovo stadio, oppure come azionisti minoritari in qualità di partner a vero valore aggiunto, ma come ho detto non rinuncerò al controllo».

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