Pogba squalificato per doping: cosa può fare la Juve e cosa dice il regolamento

Il Tribunale Nazionale Antidoping ha ufficializzato la decisione di squalificare il francese: ecco le possibili conseguenze per la Juventus e cosa può fare il club.

Pogba cosa rischia la Juventus
(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Adesso è arrivata anche la conferma ufficiale: il centrocampista della Juventus Paul Pogba è stato squalificato per quattro anni dopo essere risultato positivo al testosterone a seguito di un controllo effettuato dopo la sfida dei bianconeri contro l’Udinese a inizio stagione. Cosa può fareora  la Juventus nei confronti del giocatore? Come si può tutelare il club bianconero?

Secondo quanto emerge dall’accordo collettivo siglato dalla FIGC, dalla Lega Serie A e dall’Associazione Italiana Calciatori (in vigore dal 31 gennaio 2023 e fino al 30 giugno 2024), la positività al doping rientra tra i casi in cui è possibile sospendere la retribuzione di un calciatore, situazione disciplinata dall’articolo 5.5 del regolamento.

Cosa dice il regolamento sul versamento dello stipendio

«L’obbligo di versamento della Retribuzione, nella parte sia fissa sia variabile, da parte delle Società è sospeso, previa Comunicazione a partire dalla data di decorrenza di una delle due seguenti circostanze e per tutta la sua durata:

  1. se il Calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di sanzioni in materia di illeciti sportivi, di divieto di scommesse e di pratiche di doping, nonché nei casi di indisponibilità del Calciatore per effetto di provvedimenti, anche temporanei, disposti dall’Autorità Giudiziaria;
  2. se il Calciatore sia irreperibile per tre convocazioni ad allenamenti o gare a distanza di almeno quarantotto (48) ore una dall’altra nell’arco di almeno sette (7) giorni», si legge nel regolamento.

«Nel caso sub a) che precede, ove già non previsto da specifica normativa o se ritenuto necessario, la Società, previa contestazione scritta al Calciatore degli addebiti, può disporre in via provvisoria e diretta l’esclusione dalla detta preparazione e/o dai detti allenamenti, purché contestualmente inoltri al Calciatore, con il procedimento con rito accelerato, la relativa proposta di irrogazione della sanzione. Nel medesimo procedimento, il Calciatore può richiedere la reintegrazione e/o risoluzione del Contratto», si legge nel testo del regolamento.

Le regole sui minimi federali per chi gioca in Serie A

La Juventus ha dunque potuto sospendere lo stipendio del calciatore. Ricordiamo che Pogba ha firmato un accordo da 8 milioni di euro netti a stagione. Inoltre, si legge nel regolamento, «in caso di squalifica per doping, la riduzione della Retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del Contratto, può essere pari all’intera Retribuzione, fissa e variabile, dovuta per il periodo di durata della squalifica, con decorrenza dalla sospensione cautelare deliberata dagli organi di giustizia sportiva».

«Tale previsione opera anche nei casi di illecito sportivo o violazione dei divieti di qualsiasi fonte in materia di scommesse, con decorrenza dall’efficacia del provvedimento disciplinare deliberato dagli Organi di Giustizia Sportiva, anche se non definitivo», si legge nel documento. Tuttavia, «la riduzione della Retribuzione non può in ogni caso comportare una diminuzione della Retribuzione al di sotto di quella minima prevista nella Tabella».

Per questo Pogba ha continuato comunque a percepire almeno il corrispettivo previsto dalla tabella dei minimi federali. Nel caso dei calciatori che abbiano compiuto il 24° anno di età, questo minimo tocca quota 42.477 euro lordi.

L’eventuale risoluzione del contratto

Tuttavia, essendo la squalifica superiore ai 6 mesi, la Juventus ora è nelle nelle condizioni di rescindere il contratto: valutazione che sarà comunque fatta insieme all’entourage del calciatore, che si è mostrato collaborativo sin dall’inizio della vicenda. Nel caso di maxi squalifica, oltre al risparmio sulle somme dovute per i prossimi anni, il club sarebbe anche nelle condizioni di chiedere un risarcimento danni.

Un altro aspetto su cui dovrà riflettere eventualmente la società bianconera è relativa al Decreto Crescita: se il contratto venisse risolto prima del prossimo mese di giugno, bisognerebbe pagare una penale per i benefici ottenuti dal momento del suo arrivo a Torino. Il calciatore arrivò a luglio del 2022, motivo per cui gli anni di residenza fiscale da considerare per godere degli sgravi fiscali del Decreto Crescita sono il 2023 e il 2024 (con almeno il 50% + 1 dei giorni trascorsi in Italia).

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