«Cardinale mi ha convinto ad accettare dicendo che mi avrebbe trasformato in miliardario? E chi lo dice io non lo sia gi dice non lo sia già?». Ha esordito con una battuta Zlatan Ibrahimovic, ex calciatore oggi Operating Partner di RedBird nonché Senior Adviros per il Milan, intervenuto durante il convegno The Business of Football 2024 organizzato dal Financial Times.
«Dopo essermi ritirato, per la prima volta dopo 20 anni ero libero. E quando ero libero, mi ha fatto un offerta che non potevo rifiutare. Mi ha dato una occasione che può aprire porte in mondi che non sono quelli in cui mi sono mosso finora. Ho grandi ambizioni e non potevo dire di no, quando mi sono ritirato ho detto che volevo ripartire da zero e così è stato grazie a questa opportunità. Ora la mia attenzione è in particolare sul Milan. Non so dove tutto questo mi porterà, ma mi piace fare qualcosa in cui si può fare davvero la differenza. Dove sarò tra 5/10 anni non lo so, ma non ho paura delle sfide», ha proseguito.
«Come è cambiato il rapporto con squadra staff? Ho giocato con loro, c’è grande rispetto. Vista la situazione e il ruolo che ho oggi, bisogna prendere decisioni non facili per il futuro, bisogna pensare in maniera diversa. Ma ho un buon rapporto con i giocatori, sono giovani ma hanno grande voglia di vincere. La squadra sta crescendo, abbiamo grandi team accanto alla squadra».
«Cosa si può fare per migliorare la Serie A? C’è un gap importante tra Serie A e altre a livello economico, serve qualcosa di nuovo. Ad esempio, con il nuovo stadio Gerry darà a tifosi quello di cui hanno bisogno. Poi diventa un effetto domino. A San Siro mancherò più io di quanto San Siro mancherà a me. Ho grandi ricordi, è uno stadio storico e tanta storia è stata fatta lì, ma tutto ha un nuovo inizio. Col nuovo stadio c’è la possibilità di fare qualcosa di incredibile. Il Milan non è il proprietario di San Siro, ma vuole essere proprietario dello stadio per fare quello che vuole», ha concluso.