Stellantis (Exor) studia la maxi intesa: alleanza con Volkswagen e Renault

I tre colossi dell’automobile stanno cercando di individuare le migliori vie per collaborare nella produzione di veicoli elettrici più accessibili.

Tavares
Carlos Tavares (foto Stellantis)

Se Bruxelles mostra un atteggiamento evasivo, sono le singole imprese a trovare soluzioni. Una situazione che si è estesa ora anche al settore automobilistico. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Volkswagen, Renault e Stellantis (il colosso dell’auto di cui è azionista la Exor della famiglia Agnelli-Elkann) stanno considerando l’impensabile: individuare le migliori vie per collaborare nella produzione di veicoli elettrici più accessibili.

Le agevolazioni che avrebbero dovuto derivare dal sistema europeo sembrano ora essere realizzate internamente dai singoli gruppi. Questo, nonostante siano aziende che fino a poco tempo fa si guardavano con sospetto. Ora, tuttavia, sembrano chiudere un occhio sull’altro. Questo approccio è motivato dalla necessità di creare sinergie ed economie di scala in un settore che richiede ingenti investimenti, al fine di competere sui prezzi con i rivali cinesi e Tesla.

Questa ipotesi di collaborazione era chiaramente emersa anche dalle recenti dichiarazioni dei manager delle multinazionali automobilistiche, come Carlos Tavares di Stellantis e Luca De Meo di Renault. Tavares aveva lanciato l’allarme, sottolineando che le aziende che non si adatteranno alla concorrenza cinese rischieranno gravi problemi. De Meo, d’altra parte, ha parlato apertamente di un’alleanza simile a quella che ha portato alla creazione di Airbus, l’azienda europea di produzione di aerei che ha unito le risorse di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito per competere con Boeing.

Le ipotesi sulla collaborazione vanno dalla condivisione delle risorse di sviluppo fino alla creazione di partnership oltre i confini europei, al fine di competere più efficacemente. Tuttavia, la sfida principale rimane quella di adattarsi alle norme europee sulle emissioni, che diventeranno più rigide entro il 2025, con sanzioni sostanziali per i grandi gruppi automobilistici che dovranno aumentare le vendite di veicoli elettrici.

Senza incentivi significativi, la competizione si concentrerà ancora di più sul prezzo, come dimostrato dal successo del Dolphin di Byd in Cina, che ha superato Tesla nelle vendite offrendo un modello significativamente più economico. La situazione – spiega La Verità – si complica ulteriormente a causa di un contesto di mercato poco favorevole e della riduzione degli incentivi governativi, come evidenziato dai recenti sviluppi politici in Europa e negli Stati Uniti.

In questo scenario, i colossi dell’auto europea cercano nuove soluzioni, unendo le forze per ridurre i costi. Questa prospettiva di una sorta di “Airbus dell’auto” vede una forte rappresentanza degli interessi tedeschi con Volkswagen e delle rivendicazioni francesi con Renault.