Eredità Agnelli, caccia a 14 documenti tra testamenti e cessioni di quote

La Procura ha indicato la necessità di cercare gli originali di 14 documenti elencati nel decreto di perquisizione, firmato dal procuratore aggiunto Gianoglio insieme ai pm Bendoni e Marchetti.

Eredità Agnelli decisione
(Foto: Pier Marco Tacca/Getty Images)

Proseguono le indagini sull’eredità della famiglia Agnelli. La Procura di Torino – scrive Il Corriere della Sera – sta esaminando l’ipotesi di reato di «dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici», e ci sono due principali aspetti che guidano le perquisizioni della Guardia di Finanza. Il primo riguarda la verifica della “fittizietà” della residenza in Svizzera di Marella Caracciolo, mentre il secondo si concentra sull’identificazione precisa del patrimonio della moglie dell’Avvocato.

Le indagini si estendono alle questioni societarie della Dicembre, la cassaforte della famiglia Agnelli-Elkann, e coinvolgono la valutazione dei beni, redditi e società offshore. La Procura ha indicato la necessità di cercare gli originali di 14 documenti elencati nel decreto di perquisizione, che è stato firmato dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio insieme ai pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti. Questi ultimi stanno coordinando le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino delle Fiamme Gialle.

Tra gli indagati in concorso ci sono John Elkann, amministratore delegato di Exor (che è estranea all’indagine), Gianluca Ferrero, storico commercialista della famiglia e numero uno della Juventus, e Urs Robert von Gruenigen, il notaio svizzero incaricato dell’amministrazione del patrimonio ereditario di Marella e della sua esecuzione testamentaria.

Secondo l’accusa dei magistrati, queste persone avrebbero contribuito in vari modi a evitare l’imposizione fiscale sulla rendita vitalizia che Marella riceveva dalla figlia, ammontante a poco più di 8 milioni di euro nel 2018 e circa 580 mila euro nel 2019, anno della morte della donna. L’evasione fiscale contestata è di 3,5 milioni di euro nel 2018 e circa 244mila euro nel 2019. L’accusa sostiene che ciò sia avvenuto a causa della presunta “fittizietà” della residenza anagrafica in Svizzera, come indicato nell’esposto presentato dalla figlia Margherita Agnelli nel dicembre 2022, che ha dato il via alle indagini.

Il punto di partenza delle indagini è il testamento pubblico numero 3693 del 12 agosto 2011, redatto dal notaio Urs Robert von Gruenigen, con due aggiunte nel 2012 e nel 2014 dallo stesso notaio svizzero. Altri elementi sotto esame includono le cessioni della nuda proprietà delle quote della Dicembre a John, Lapo e Ginevra Elkann, modifiche dell’oggetto sociale della stessa società, e la trascrizione dei patti sociali. L’obiettivo è far luce su ciò che i pubblici ministeri considerano «evidenti anomalie» riguardo all’aggiornamento della compagine sociale, comprese anomalie di carattere documentale.

I militari del Gruppo tutela mercato e capitali stanno cercando anche una comunicazione del maggio 2004 indirizzata alla “Gabriel Fiduciaria srl” con oggetto “Posizione fiduciaria n. 420”. Inoltre, sono alla ricerca di due contratti di locazione di una villa sulle colline torinesi, stipulati nel 2008 e nel 2016, e di due contratti di comodato, uno per un immobile a Roma vicino al Quirinale e l’altro per la storica residenza di Villar Perosa. Infine, cercano un contratto di lavoro tra Marella Caracciolo e una presunta collaboratrice, con il sospetto investigativo che le firme della donna su due aggiunte testamentarie e sui contratti di locazione siano «apocrife».