Lazio, Lotito: «Flaminio inutile se potrà avere solo 35mila posti»

Il proprietario della Lazio ha sempre mostrato molto interesse per l’impianto cittadino, che però presenta diverse criticità, non soltanto lo stato di abbandono in cui versa da 13 anni.

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Claudio Lotito (Foto: Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Mentre la Roma sta cercando di avanzare sul progetto di nuovo stadio nel quartiere di Pietralata, dall’altra parte del Tevere la Lazio del presidente Claudio Lotito non ha mai nascosto un grande interesse per la rivalutazione del Flaminio, per cui è pronto più di un progetto di riqualificazione, fra cui uno commissionato da Cassa depositi e prestiti.

Il numero uno biancoceleste, a riguardo, ha riferito di avere più di una alternativa per far diventare il Flaminio la nuova casa della Lazio, anche se i problemi da superare non sono pochi: «Non abbiamo il cronometro. Prima devo vedere la fattibilità dell’opera e cosa mi permettono di fare. Se deve essere di 35 mila posti mi rifiuto», ha dichiarato senza mezze misure, come riporta l’edizione odierna del La Repubblica-Roma.

Sui prossimi passi da fare per ridare vita a un impianto abbandonato da 13 anni: «Ho incaricato un ufficio della Lega calcio, che ha iniziato le sue interlocuzioni, di fare uno studio di fattibilità. Dobbiamo fare le cose con buonsenso e criterio, nella vita le cose vanno fatte così. La Lega è andata alla ricerca di tutta la documentazione storica per capire come può intervenire. Stiamo studiando tecnicamente come rendere agibile e funzionale lo stadio e sulla base di questo presenteremo un progetto. Stiamo facendo gli ultimi rilievi».

Ma, come detto, i problemi non mancano: «Di problematiche ne abbiamo già riscontrate e non sono neanche poche. Lo stadio presenta problemi dal punto di vista strutturale e non ci sono parcheggi, dobbiamo fare cose che siano funzionali e fruibili. E poi ci vuole la copertura, non posso far venire i tifosi allo stadio con l’ombrello. Stiamo cercando di affrontare il problema».

Ed eccoci alla questione capienza, che attualmente è di 24 mila posti: «Non è una cosa scontata. Se mi dicono di fare uno stadio da 35 mila posti, io li ringrazio e li saluto. La Lazio di media ha 45 mila spettatori ma arriva anche a 60 mila. Cosa faccio? Mando via i tifosi? Ecco perché serve ancora un po’ di tempo, per trovare un punto di caduta. Il Comune ha dato la disponibilità e noi abbiamo dato la nostra. Ma bisogna avere coscienza di quelli che sono i problemi per poter chiudere il tema della progettazione».

Ma come a Milano, anche nella Capitale per il Flaminio c’è la questione Sovrintendenza: «Uno dei temi è chiedere un attimo più di elasticità. Ma io non chiedo niente, se ne sta occupando l’ufficio della Lega calcio. Nel momento in cui noi prospettiamo una soluzione tecnica serviranno i fatti e non parole. Parliamo di cose realizzabili. Io lo faccio per evitare di creare uno stadio fuori Roma, non sarebbe una cosa positiva».