Ferrovie dello Stato si prepara a fare il proprio debutto in Borsa a partire dal 2025. Lo scrive Il Giornale, spiegando che il beneficio di un ricorso a Piazza Affari è facilmente intuibile da parte di chiunque. Oltre all’ottimizzazione degli investimenti, grazie a una più efficiente allocazione del capitale derivante dalla disciplina imposta dal mercato, vale sottolineare il notevole incremento dei risultati aziendali che deriverebbe dal miglioramento continuo della gestione che dovrà puntare anche sul taglio dei costi.
Ad oggi si tratta di una manovra non molto agevole per l’eccessiva contiguità con la politica. A tal proposito, secondo alcune indiscrezioni raccolte presso le banche d’affari già attive sul dossier, viene smentita l’ipotesi di uno spezzatino delle attività del gruppo per accedere al listino di Piazza Affari.
Al contrario, la forza di un gruppo come Fs sta proprio nelle enormi sinergie che può sprigionare se mantenuto integro, puntando sulla quotazione delle principali controllate. Non sarebbe dunque necessario scorporare la Rete ferroviaria (Rfi), perché basta introdurre una regolazione che la renda appetibile ai capitali privati per ottenere il massimo dell’efficienza finanziaria quotando una partecipazione pure rilevante, ma di minoranza, della holding Fs.
Quanto allo Stato, oltre ai benefici citati di maggiore efficienza del servizio, risparmierebbe circa 90 miliardi nell’arco dei prossimi 10 anni (cioè circa 9 miliardi l’anno, un terzo della legge di Bilancio 2024), mantenendo il suo ruolo di indirizzo strategico e di definizione degli investimenti.
Del resto, visti gli impegni assunti dal gruppo sotto la guida dell’amministratore delegato Luigi Ferraris (180 miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni, oltre ai 25 miliardi rivenienti dal Pnrr), per un gruppo che si avvia a realizzare 15 miliardi di fatturato e ha in cantiere progetti di espansione all’estero con ricavi fino a 5 miliardi, la strada del mercato è la sola che possa garantire un flusso finanziario adeguato.
Ferrovie dello Stato è legata anche al mondo del calcio italiano. Nei giorni scorsi la Lega Serie A ha ufficializzato il rinnovo della sponsorizzazione della Coppa Italia da parte del brand Frecciarossa per i prossimi tre anni. Un accordo che, secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, si è chiuso sulla base di 5,5 milioni di euro a stagione.