Eredità Agnelli, «evidenti anomalie» per i pm: nel mirino la cassaforte degli Elkann

L’obiettivo finale è raggiungere l’assetto della Dicembre, la cassaforte azionista di riferimento dell’impero Exor, Stellantis, Ferrari, Juventus, Cnh.

John Elkann CdA Meta
John Elkann (Foto: DPPI/Panoramic/Insidefoto)

Il 6 febbraio scorso si è verificato un cambiamento significativo, se non totale, quando il nucleo di polizia economico finanziaria di Torino della guardia di finanza ha depositato in Procura la seconda annotazione relativa all’attività d’indagine derivante dall’esposto presentato il 23 dicembre 2022 da Margherita Agnelli. In questo documento, vengono forniti dettagli sulla residenza effettiva della madre, Marella Caracciolo, e sulle questioni legate all’eredità di quest’ultima e dell’Avvocato. Il giorno successivo, il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti hanno firmato il decreto di perquisizione per cercare documenti in una decina di luoghi, tra cui studi professionali, notai e la residenza di John Elkann sulle colline della città.

La «copiosa produzione documentale» fornita ai magistrati da Margherita e gli accertamenti dei finanzieri del Gruppo tutela mercato e capitali aprono nuovi possibili scenari investigativi. Si parte – scrive Il Corriere della Sera – dalle «evidenti anomalie» riguardanti l’aggiornamento dell’assetto della Dicembre, la cassaforte di famiglia. I militari delle Fiamme gialle evidenziano in particolare la «scrittura privata non autenticata» del 19 maggio 2004, in cui Marella avrebbe ceduto ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann la nuda proprietà delle quote della stessa Dicembre, riservandosi il diritto di usufrutto.

Viene poi menzionato il successivo pagamento delle stesse quote, apparentemente non documentato al momento, attraverso società fiduciarie e conti presso la “Pictet & Cie” di Ginevra, i cui uffici erano indicati nel decreto di perquisizione. Gli inquirenti sospettano anche la «natura ragionevolmente apocrifa» di alcune firme attribuite a Marella su aggiunte testamentarie e contratti di locazione o comodato relativi ad alcuni immobili in Italia.

John Elkann, amministratore delegato di Exor (non coinvolta nell’indagine), è indagato in concorso per «dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici» insieme a Gianluca Ferrero, commercialista storico della famiglia e attuale numero uno della Juventus, e Urs Robert von Gruenigen, il notaio svizzero incaricato dell’amministrazione del patrimonio ereditario di Marella e della sua esecuzione testamentaria. Secondo l’accusa, avrebbero contribuito a impedire l’imposizione fiscale sulla rendita vitalizia che la moglie dell’Avvocato riceveva dalla figlia, con un’evasione stimata di 3,5 milioni di euro nel 2018 e circa 244 mila euro l’anno successivo, al momento della sua morte il 23 febbraio.

Margherita Agnelli sta cercando legalmente di costringere i suoi tre figli Elkann a restituire i beni delle eredità di Gianni Agnelli (morto nel 2003) e Marella Caracciolo (2019). Un’ordinanza della Cassazione pubblicata a gennaio riassume le richieste della madre di John Elkann nella sua azione legale. L’obiettivo finale è raggiungere l’assetto della Dicembre, la cassaforte azionista di riferimento dell’impero Exor, Stellantis, Ferrari, Juventus, Cnh, ecc. Da qui si regna sul sistema di potere dei figli, e se ci sia spazio giuridico per questa “scalata” e se Margherita avrà successo è ancora tutto da vedere. Nonostante 17 anni di procedimenti, i risultati ottenuti finora sono pochi.

Tuttavia, le «evidenti anomalie» emerse dalle indagini sono un punto a favore. La Cassazione, nella sua ordinanza, annulla parzialmente la decisione del tribunale di Torino di sospendere i lavori in attesa dei giudici svizzeri. Nel contesto del procedimento torinese, la Cassazione riassume in modo neutrale le richieste di Margherita, che comprendono la dichiarazione di invalidità o inefficacia del testamento della madre, l’apertura della successione legittima con Margherita come unica erede, e l’accertamento della quota di eredità della madre.

Questo potrebbe portare a una reintegrazione della quota mediante riduzione delle donazioni, anche indirette e dissimulate, e alla condanna degli Elkann alle restituzioni. La questione delle donazioni è cruciale per comprendere la governance della Dicembre. La strategia di Margherita mira ad azzerare tutto e a posizionarla come unica erede legittima della madre, incluso il riconteggio dell’eredità materna che potrebbe includere donazioni indirette e dissimulate.