Riforme, lo strappo di Inter, Milan e Juventus spacca la Serie A

La fuga in avanti da parte delle tre big del campionato ha suscitato un senso di tradimento nelle restanti 16 o 17 squadre, tra cui la Roma.

Serie A spaccata riforma
Lorenzo Casini (foto Calcio e Finanza)

Una decisione ponderata, studiata con attenzione e fortemente desiderata ha segnato una netta rottura rispetto alle posizioni espresse dalla maggioranza della Lega Serie A. Inter, Milan e Juventus –  le cui posizioni erano già state anticipate da Calcio e Finanza in un editoriale di fine mese del direttore Luciano Mondellini – hanno scelto di tenere un incontro segreto con il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, accelerando i colloqui con la federazione ancora in fase iniziale nonostante il tempo scarseggi per implementare la riforma.

Una mossa che ha suscitato un senso di tradimento nelle restanti 16 o 17 squadre, tra cui la Roma, secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, che avrebbero sostenuto l’iniziativa delle tre squadre di punta. La maggioranza, guidata da Claudio Lotito e controbilanciata da Aurelio De Laurentiis, ha da tempo messo in minoranza le grandi squadre, esaltando la forza del gruppo formato da club di dimensioni più contenute.

Ventiquattro ore dopo le dichiarazioni di Lorenzo Casini, il quale sosteneva che al momento la Serie A non avesse intenzione di ridurre il numero delle squadre, ma di rimanere a 20 come Premier League e Liga, i rappresentanti di Juventus (Scanavino e Calvo), Inter (Marotta) e Milan (Scaroni) hanno indicato la disponibilità a scendere a 18 per ragioni economiche e a fronte di un calendario sempre più fitto.

Nonostante Casini e la maggioranza respingano l’ipotesi di sfiducia, Inter, Juventus e Milan ambiscono a riconquistare una posizione di centralità politica nel panorama calcistico, accusando gli altri di immobilismo. Questa situazione ha aperto un nuovo fronte in via Rosellini, dipingendo un’immagine di una Lega divisa e più vulnerabile proprio nel momento in cui i presidenti ritengono cruciale stringere i ranghi in vista dell’assemblea federale dell’11 marzo.

Ieri, Casini ha avuto un incontro particolare con la Juventus, ribadendo l’importanza di una Lega più unita per essere ascoltata. Questo argomento sarà ampiamente discusso nell’assemblea di domani a Milano, dove verrà anche esaminato un documento di proposte diviso in 12 punti, tra cui infrastrutture, governance, campionati, sostenibilità, arbitri, giovani, contratti, seconde squadre, calcio femminile, coppe, relazioni con FIFA e UEFA e azioni con l’Unione europea.

Il giorno successivo a Roma si terrà la riunione delle componenti, prevedendo ulteriori tensioni. Nel documento della Serie A, sono previste proposte come un tax credit per incentivare la costruzione di nuovi stadi, l’instaurazione di un’intesa forte per garantire che le decisioni sulla Serie A possano essere adottate dalla FIGC solo previo parere favorevole della Lega. Si discute anche della riduzione dei club professionistici (solo in Lega Pro), di un tetto salariale, del taglio degli stipendi in caso di retrocessione e di una “nuova” Coppa Italia.