L’interesse del colosso del trading delle commodity svizzero-olandese, Vitol, per una quota Saras è serio e concreto, tanto che la famiglia Moratti sembrerebbe vicina a una decisione imminente relativa alla vendita delle suo quote. Vitol ha un fatturato che supera i 460 miliardi di euro e in Italia sta concludendo il rilevamento del rigassificatore di Rovigo.
Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano Finanza, Vitol ha presentato ai Moratti una offerta da 2,2 euro per azione, un prezzo che incorporerebbe un premio di oltre il 35% sul valore del titolo che ieri ha chiuso in borsa a 1,66 euro e coerente con i multipli dell’acquisizione in Sicilia della raffineria Lukoil Priolo da parte di Goi Energy. Alla notizia, il titolo Saras non ha aperto in Borsa in avvio con un progresso teorico del 15%, ora il titolo fa segnare un +14% a Piazza Affari.
Vitol però ha posto una scadenza alla propria offerta: sarebbe infatti valida fino al 15 febbraio. Saras, che controlla la grande raffineria di Sarroch in Sardegna, ha una capitalizzazione di mercato, in seguito ai fatti odierni, di 1,8 miliardi di euro. Con la proposta di Vitol, la valutazione complessiva della società arriverebbe a toccare i 2,1 miliardi. La vendita dell’intero 40% del capitale presente nel portafoglio dei Moratti, pacchetto che vale attualmente oltre 630 milioni, permetterebbe agli azionisti di controllo d’incassare quasi 837 milioni. Valori calcolati alla chiusura di giovedì 8 febbraio, prima dell’impennata odierna. La cessione di tutta la quota farebbe poi scattare un’opa a Piazza Affari.
La partecipazione in mano ai Moratti, che come detto si attesta al 40%, è divisa in parti uguali fra i due rami della famiglia. La Massimo Moratti sapa (guidata dall’ex presidente dell’Inter che ha in usufrutto il 100%, avendo assegnato il 50% in nuda proprietà a entrambi i figli maschi Angelomario e Giovanni) ne detiene la metà, mentre l’altro 20% è suddiviso fra l’Angel Capital Management (di Angelo Moratti, figlio di Gian Marco Moratti scomparso nel 2018 e di Lina Sotis) e Stella Holding (di Gabriele Moratti, nato dalle seconde nozze di Gian Marco Moratti con l’ex ministro e sindaco di Milano Letizia Moratti).
Secondo le prime indiscrezioni, Angel Capital Management e Stella Holding sarebbero orientati a cedere le proprie quote, mentre lato Massimo Moratti ci sarebbe al momento solo un silenzio di riflessione. Voci di cessione si susseguono ormai da diverso tempo, vista la decisione degli eredi di portare avanti del business propri, e non strettamente legati al petrolio, e anche l’età dell’ex patron dell’Inter, che quest’anno compirà 80 anni. In più il patto di sindacato che blinda le tre quote dei due rami scadrà il prossimo 30 giugno.
Un primo segnale di disimpegno della famiglia Moratti potrebbe essere letto nella lenta scalata di Trafigura in Saras. Il big del trading delle materie prime, dal 2020, ha incrementato il proprio peso nel capitale di Saras fino al 15% raggiunto lo scorso novembre, quota poi ridotta al 9,6% a inizio gennaio e che ne fa comunque il secondo socio.