Stati Ue: dichiarazione congiunta contro la Superlega. No della Spagna

Il documento è stato promosso dalla Francia e porta la firma di tutti gli Stati membri dell’Unione europea, fatta eccezione per la Spagna.

Dichiarazione contro la Superlega
(Foto: DIMITAR DILKOFF/AFP via Getty Images)

Non si placa lo scontro sul fronte Superlega. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea e il lancio del rinnovato progetto di A22, Calcio e Finanza ha svelato nella giornata di ieri che la Super League Company è pronta a presentare una causa alla UEFA, con richiesta di risarcimento danni fino a 3,6 miliardi di euro.

In seno all’Ue si muove ora un’altra frangia, quella degli Stati membri. Secondo quanto riportato da Politico, la Francia ha ottenuto il sostegno dell’Unione Europea per una dichiarazione congiunta da parte dei Paesi membri, che mirerebbe a garantire un «collegamento tra le performance annuali nelle competizioni nazionali e tutte le competizioni europe». La dichiarazione è stata firmata da tutti i membri dell’Ue, Italia compresa, tranne la Spagna.

Il governo del presidente francese Emmanuel Macron sta ora esortando la Commissione europea a redigere una legislazione che solidifichi tale collegamento. La dichiarazione che collega le performance nazionali alle qualificazioni per i tornei internazionali nella bozza francese va oltre qualsiasi precedente dichiarazione dell’Ue, che non aveva mai preso di mira la Superlega così esplicitamente.

In termini semplici, ciò significherebbe: UEFA Champions League sì, Superlega no. A22 Sports Management, la società promotrice della competizione, sta cercando di riportare in vita il suo progetto, che è stato lanciato per la prima volta nell’aprile del 2021, salvo essere accantonato in 48 ore. La sentenza della Corte di Giustizia ha spalancato però una nuova porta per i piani.

L’Ue ha assunto una posizione contraria alla Superlega da anni, e il documento francese sollecita la Commissione «a riflettere su modi appropriati per perseguire la Risoluzione del Consiglio del 2021 riguardante la salvaguardia dell’apertura delle competizioni, il merito sportivo, la solidarietà e i valori nello sport».

Il peso politico degli Stati membri non può essere considerato indifferente. Tuttavia, la Superlega da parte sua è convinta di essere totalmente dalla parte della ragione sul piano puramente giuridico. Da qui anche la volontà di portare avanti una potenziale causa, che potrebbe valere fino a 3,6 miliardi di euro.