Gravina attacca sulle riforme: «Ballano sul Titanic? Tolgo la musica»

«Presto presenterò un piano, poi vorrò sapere nomi e cognomi di chi approva e di chi, invece, ha semplicemente invocato le riforme ma non vuole realizzarle».

Gravina attacco riforme
(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

«Se vogliono ballare sul Titanic, sappiano che io tolgo la musica». Con questa frase ad effetto il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha voluto rispondere a chi sta mettendo in discussione la riforma del calcio, che andrà discussa l’11 marzo nell’Assemblea straordinaria per modificare lo Statuto (l’obiettivo è l’eliminazione del diritto di veto).

Il tempo stringe, ma l’intesa tra le parti appare ancora lontana. Le Leghe, a partire da quella di Serie A, fanno resistenza sull’ipotesi di eliminare il cosiddetto diritto di “intesa”, ovvero la possibilità di ogni componente di dire no e bloccare il cambiamento. Gravina ne è consapevole e al termine del Consiglio federale che ha approvato all’unanimità il budget 2024 ha parlato chiaro.

«Presto presenterò un piano, poi vorrò sapere nomi e cognomi di chi approva e di chi, invece, ha semplicemente invocato le riforme ma non vuole realizzarle. A quel punto non sarò più destinatario di accuse di staticità. Io ci sto mettendo la faccia. La mia è una missione, un servizio», ha aggiunto il presidente federale.

Gravina non vuole passare per una figura alla ricerca di facile consenso, e rincara la dose in chiusura: «Molti cercano il consenso, non io. Io mi assumo la responsabilità di portare avanti queste riforme nel segno della sostenibilità, perché sono preoccupato per un sistema finanziario in crisi, non si può stare zitti».