Il fondo statunitense Elliott non è più il proprietario del Milan, dopo la cessione delle proprie quote a un altro fondo di investimento a stelle e strisce come quello di Gerry Cardinale, RedBird. Il destino dei rossoneri è, per il momento, ancora legato all’hedge found di Paul Singer, visto che questo ha garantito un finanziamento da 550 milioni di euro da restituire, come ammesso dal nuovo proprietario del club milanese, in tre anni.
Come riporta l’edizione odierna del La Repubblica Affari-Finanza, Elliott si è piazzato al quinto posto nella classifica dei fondi di investimento, stilata da LCH Investments, che hanno guadagnato di più nel 2023 grazie ai suoi 5,1 miliardi di euro, che hanno portato i ricavi totali a 43,9 miliardi di euro. Ora il fondo dei Singer gestisce asset per un valore complessivo di 57,4 miliardi di euro, il secondo valore più alto dei 20 fondi presenti nella classifica di quelli che hanno guadagnato di più nell’anno scorso. In questa classifica non si trova, invece, RedBird.
A guidare la classifica dei fondi di investimento che hanno guadagnato di più nel 2023 è The Children’s Investment Fund (TCI) del fondatore e gestore Sir Chris Hohn. Il fondo con sede a Londra, infatti, ha registrato profitti per 11,9 miliardi di euro, facendo salire a 46,1 miliardi di euro il patrimonio a disposizione, al netto delle commissioni e dei dividendi restituiti ai sottoscrittori. Con un +33% di performance Hohn ha più che recuperato il -18% del 2022, l’anno nero dei mercati, portando a 38,1 miliardi gli incrementi di valore realizzati dal suo fondo dalla nascita nel 2004. E per l’ottima prestazione ha pagato a sé stesso 346 milioni di dollari, che vanno a incrementare la sua ricchezza personale valutata in 5,7 miliardi.
Il TCI punta gran parte del suoi investimenti sui mercati azionari che dal 2009 in poi sono sempre cresciuti, a parte la parentesi del 2022. Il merito di Hohn, dice chi lo conosce bene, è aver capito, dopo la grande crisi del 2008, che per guadagnare bisogna rimanere investiti e non vendere quando i titoli scendono. Hohn ha avuto il coraggio di puntare su alcune aziende delle tecnologie quotate a Wall Street, tra cui le classiche Google e Microsoft, mantenendo posizioni lunghe anche nei pochi periodi negativi.
Completano il podio, dietro al TCI, i fondi Citadel e Viking. Il primo, di proprietà di Ken Griffin è anche quello che ha raggiunto i ricavi più alti dalla sua fondazione, 68,3 miliardi di euro, grazie a un approccio, che viene definito, di multi strategia. In pratica sono piattaforme con team di gestori dedicati a singole aree di investimento, macro, quantitative, di dispersione azionaria e di trading di materie prime, e chi performa meglio viene premiato dai soci con maggiori risorse da investire. Ecco i primi 20 fondi di investimento che hanno guadagnato di più nel 2023:
- TCI (UK) – 11,9 miliardi di euro;
- Citadel (USA) – 7,5 miliardi;
- Viking (USA) – 5,5 miliardi;
- Millennium (USA) – 5,3 miliardi;
- Elliott (USA) –5,1 miliardi;
- De Shaw & Co (USA) – 3,9 miliardi;
- Lone Pine Capital (USA) – 3,9 miliardi;
- The Baupost Group (USA) – 3,5 miliardi;
- Pershing Square (USA) – 3,2 miliardi;
- Point 72 (USA) – 2,8 miliardi;
- Appaloosa (USA) – 2,5 miliardi;
- Farallon (USA) – 2,4 miliardi;
- Sculptor (USA) – 2,1 miliardi;
- EgertonCapital (UK) – 2,1 miliardi;
- DavidsonKempner (USA) – 1,7 miliardi;
- King Street (USA) – 0,8 miliardi;
- Brevan Howard (UK) – 0,4 miliardi;
- Caxton (UK) – -0,3 miliardi;
- Bridgewater (USA) – -0,2 miliardi;
- Soros (USA) – dati non disponibili.