Superlega, Ceferin: «Venti club pronti a partire? Non hanno nessuno»

Il presidente della UEFA torna ad attaccare e fa mea culpa sul formato della nuova Champions, che in molti non hanno ancora compreso.

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Aleksander Ceferin (Foto: PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images)

Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin è tornato a parlare in vista del congresso della Federcalcio europea che si terrà il prossimo 8 febbraio. Lo ha fatto in una lunga intervista al quotidiano inglese The Guardian, dove ha parlato – tra le altre cose – anche della questione Superlega, torneo che si è rilanciato dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea.

A proposito della sentenza, «la cosa principale che mi ha sorpreso e deluso è stato il comunicato stampa, completamente diverso dalla decisione. Ci siamo lamentati presso il tribunale senza molto successo. La decisione favorisce più l’UEFA che l’altra parte. Tutti i sostenitori della A22 (la società che muove i fili della Superlega) si limitano a rilasciare interviste. Nel frattempo, noi governiamo il calcio. Stiamo costruendo campi, affrontiamo molti problemi, quindi la loro principale attività è probabilmente quella del lobbying, ma non la nostra».

«Questo è un non-progetto, una cosa che non avverrà mai, perché nessuno la vuole. Nessun tribunale, nessuna polizia e nessun esercito può costringere le persone ad accettare qualcosa di così assurdo. La storia di questa cosiddetta Superlega è la storia della nostra società», ha aggiunto il numero uno della Federcalcio europea.

Sul fatto che la Superlega dica di avere diversi club pronti a partire, Ceferin spiega: «Prima di tutto, non hanno nessuno. Ne avevano 50, 20, 200, sono scherzi a cui non diamo peso. Ma sto insistendo: non abbiamo mai detto che non possono giocare nella loro competizione. Lasciate che giochino, ma non vogliono farlo. Parlano di creare qualcosa e poi sono i primi a chiedere di giocare nella nostra competizione. Vorrei chiedere loro di non giocare nella nostra competizione e di iniziare a lavorare sulla loro insieme ai club che hanno. Non capisco cosa li trattiene».

In chiusura, Ceferin fa mea culpa sul formato della nuova Champions League, sottolineando che probabilmente ci sono stati errori di comunicazione: «Concordo con te, penso che abbiamo fallito nella comunicazione. Stavamo discutendo questa settimana. Ora invieremo una squadra di persone in ogni lega: per parlare con i club e poi con i media. Ma siamo già un po’ in ritardo, avremmo dovuto iniziare prima. La comunicazione avrebbe dovuto essere migliore. Parlo con i miei amici, dicono: “Cos’è questo format con 36 squadre, quali sono i gruppi?”. Non lo sanno. Ma ora ci stiamo concentrando su questo e penso che inizieremo la prossima settimana con alcune leghe».