Ue, la nuova legge antiriciclaggio mette nel mirino anche i club

Nella giornata di ieri Consiglio e Parlamento europeo hanno sottolineato come gli investigatori saranno in grado di avere tutte le informazioni sui titolari effettivi delle società.

Legge antiriciclaggio ue calcio
(Foto: Justin Setterfield/Getty Images)

Nella mattinata di ieri, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo per la nuova direttiva sulla lotta al riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e per evitare l’elusione delle sanzioni. In queste nuove norme finiscono anche le società di calcio, o meglio, le proprietà del club calcistici.

Prima di arrivare a una legge vera e propria serve ancora del tempo, ma le parti sono concordi sul fatto che serva un intervento immediato e soprattutto una direttiva europea ben precisa e strutturata. Una delle idee in campo è quella di garantire agli investigatori tutte le informazioni sui titolari effettivi delle società sotto indagine e di conferire maggiori poteri alle Unità di informazione finanziaria (UIF) per analizzare e individuare casi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, nonché per sospendere le transazioni sospette.

L’accordo stipulato nella giornata di ieri aumenta inoltre l’elenco delle entità tenute a segnalare questi movimenti sospetti allargando la sfera di interesse a settori come club e agenti di calcio, beni crittografici o articoli di lusso come gioielli, orologi, automobili, aeroplani, yacht o opere d’arte.

Concentrandoci sul calcio, fonti comunitarie hanno specificato all’agenzia di stampa spagnola Europa Press come il settore sia uno di quelli a rischio elevato dato che è soggetto grandi variazioni in un lasso di tempo anche molto rapido. Spetterà a ogni Stato membro rimuoverli dall’elenco se ritenuti come rappresentanti di un “rischio basso”. Questo sarà misurato in base a fattori come il comportamento passato o caratteristiche specifiche come le dimensioni e il volume d’affari di ciascun club o agente.

Una volta entrata in vigore la legge, le sue norme di controllo verranno applicate al calcio professionistico dopo un periodo transitorio di cinque anni, rispetto ai soli tre garantiti alle altre società. I deputati hanno assicurato che il testo preveda che, a partire dal 2029, le società di calcio professionistiche saranno obbligate a verificare l’identità dei propri partner, monitorare e segnalare eventuali transazioni sospette alle UIF.