Gli scommettitori italiani si stanno disaffezionando alla Serie A. Il dato arriva dalle ultime elaborazioni di Agipro che indica che il 13% del totale delle scommesse sono destinate alla Serie A per una diminuzione di ben quattro punti percentuali rispetto al 2021, quando il dato era del 17,1%. Un calo di quasi sette punti se si torna indietro al 2015.
Il dato degli incassi complessivi riportato dalla FIGC è pari a 13,2 miliardi, con un gettito erariale pari a oltre 342 milioni, un record dal 2006 in poi. Ma il risultato positivo ha ben poco a che vedere con il campionato di vertice, ormai superato anche dal tennis (15% del totale delle puntate) e dalla somma del betting sul calcio estero, comprese le competizioni europee, che tocca il 16%. Staccati il basket (7% del totale) e gli altri sport (volley, motori) che non superano il 4%.
Anche i dati resi noti nel Football Benchmark appena qualche giorno fa certificano il distacco del calcio italiano, rispetto alle big europee che fanno incetta di titoli fra i propri confini. Prendendo in esame le otto squadre campioni in altrettanti campionati europei, il Napoli è quinto con 275 milioni di euro di ricavi, mediamente tre volte meno delle corazzate Manchester City, PSG, Barcellona e Bayern Monaco. Nessun club italiano, infine, è nella Top 10 per club per quanto riguarda l’enterprise value, vale a dire il valore finanziario delle società calcistiche.