Il futuro di Kylian Mbappé al PSG è ancora una volta salito alla ribalta visto che la sessione invernale di calciomercato è iniziata a gennaio e il francese si trova ancora al PSG con un contratto in scadenza a giugno 2024. L’attaccante ha deciso di non attivare la clausola di rinnovo automatico, per una sola stagione, presente nell’accordo firmato nell’estate 2023.
Della situazione contrattuale del talento francese è tornato a parlare anche il presidente del PSG, Nasser Al Khelaifi, che in una intervista al quotidiano L’Equipe ha dichiarato: «Sono fiducioso per quanto riguarda la situazione contrattuale di Mbappé. Si tratta del miglior giocatore al mondo e il PSG è il miglior club per lui». Queste parole seguono quelle del diretto interessato che dopo la vittoria della Supercoppa francese del 3 gennaio aveva dichiarato: «Non ho ancora deciso, ma con il club ci siamo accordati perché non subisca conseguenze finanziarie. Così tutti siamo più sereni, ed è la cosa più importante. Non so quando deciderò sul rinnovo. L’ultima volta fu a fine maggio 2022, ma se deciderò prima non aspetterò fino all’ultimo, non avrebbe senso. Internamente siamo tutti concentrati a vincere titoli, il resto non interessa».
Nell’attuale accordo in vigore fra Mbappé e il PSG, inoltre, sarebbe previsto un premio fedeltà di circa 100 milioni di euro qualora rimanesse al PSG per tutta l’attuale stagione. Un’annata che deve vedere il club francese finalmente vincitore in Champions League e proprio per questo il progetto sportivo si è basato sull’attaccante: «Lo abbiamo messo al centro del progetto, costruendogli una squadra su misura, con allenatore fantastico come Luis Enrique che lo adora, e il miglior centro di allenamento. Dalla prossima stagione in Champions giocheremo anche più partite di alto livello». Per il contratto invece: «Non c’è ancora una trattativa, Kylian mi ha indicato una deadline che rimane tra noi. Sono tranquillo, ho fiducia al 200%: è un bravo ragazzo, mi ha dato la sua parola e credo in lui. Non sono stressato, né dal punto di vista finanziario né nei suoi confronti. Ho un piano e questo include Kylian».
Il numero uno del PSG, e presidente dell’ECA, ha rivolto la sua attenzione anche alla questione stadio, dopo diversi mesi di tensione con il comune di Parigi, proprietario del Parco di Principi, sede delle partite casalinghe del PSG. «Dobbiamo trovare una soluzione adatta alle nostre esigenze entro tre mesi, altrimenti ci muoviamo di conseguenza. Abbiamo diverse alternative che per ora è giusto mantenere riservate. In tutto sono tre, e sono a buon punto. Stade de France? Non si trova a Parigi e sarebbe una soluzione complicata per i nostri tifosi che meritano uno stadio magnifico, sicuro e che gli permetta di vedere la partita da una posizione migliore, più vicina al campo. Gli altri club stanno costruendo. Non vogliamo far finta che tra cinque anni possa andare tutto bene se le cose no cambiano. Non voglio trovarmi in una situazione in cui non possiamo più competere con gli altri europei».