Il passaggio al Nuovo Digitale Terrestre rischia di mettere nei guai la Rai. Dopo che il percorso è stato già affrontato da varie emittenti, il 10 gennaio sarà il momento dello switch-off dei canali della tv di Stato sul DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – 2° Generation Terrestrial). Ma nonostante la data sia fissata da tempo, in viale Mazzini si preme per posticipare questo passaggio.
Ad agosto il ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso aveva parlato così: «La Rai dovrà impegnarsi a diffondere un proprio MUX nazionale in standard DVB-T2 entro il 10 gennaio 2024 e a predisporre il passaggio dei restanti MUX in standard DVB-T2 secondo la roadmap predisposta dal Ministero, in coerenza con la normativa di settore».
Rai passaggio nuovo digitale – Milioni di famiglie a rischio
Il 10 gennaio, dunque, ci dovrebbe essere questo switch-off della Rai. Un evento che viaggia però con il condizionale, visto che si sta facendo una grande pressione (nonostante questo passaggio sia stato inserito all’interno del Contratto di Servizio 2023-2028 siglato dal Mimit e dall’emittente pubblica) per rimandare questa scadenza.
Almeno per il momento, da viale Mazzini c’è grande freddezza su questa operazione, che si scontra con i numeri. Ci sono circa 8,4 milioni di famiglie che non sono in possesso di un televisore (o di un decoder) in grado di supportare la tecnologia DVB-T2. Posto che il problema riguardava già le televisioni private (come Mediaset), l’impossibilità di usufruire del servizio pubblico rende il tutto molto più delicato. Qualora andasse in porto la deadline del 10 gennaio, buona parte della popolazione italiana non potrebbe più vedere la Rai.
Rai passaggio nuovo digitale – Il rischio su Europei 2024 e Olimpiadi
Questi dati stanno spingendo i vertici della tv di Stato a chiedere un nuovo rinvio. Cosa che la Rai ha fatto, rivolgendosi al Parlamento tramite le parole del direttore generale Giampaolo Rossi, nella sua audizione (dello scorso 20 dicembre) in Vigilanza: «Nel 2024 ci saranno le Olimpiadi e ci saranno gli Europei di calcio. Lo switch-off rischia di penalizzare un numero per ora non chiaramente quantificabile di famiglie che non hanno ancora l’accesso alla nuova tecnologia attraverso le Smart tv. Quindi, per evitare questi rischi, noi stiamo chiedendo di spostarlo più in là, anche per la Rai, che potrebbe comunque partire il 10 gennaio, perché il rischio è che alcuni blocchi sociali non possano accedere ai grandi eventi sportivi che sono, a tutti gli effetti, servizio pubblico».
Dunque, l’eventuale rinvio dello switch-off da parte della Rai è legato al numero di famiglie che sarebbero impossibilitate e penalizzate e due eventi sportivi che sono al centro della programmazione e dei palinsesti dei canali della televisione pubblica. Anche perché, il passaggio al nuovo standard dovrebbe coinvolgere tutti i canali, comprese le tre principali reti della televisione pubblica: Rai 1 HD, Rai 2 HD, Rai 3 HD, oltre a Rai 4, Rai 5, Rai Scuola, Rai Premium HD, Rai Gulp HD, Rai Yoyo HD e Rai Storia HD.