Maggio si avvicina e la scadenza del prestito con Oaktree è il tema principale sul tavolo di Steven Zhang. Il presidente dell’Inter, infatti, deve rifinanziare l’accordo che nel maggio 2021 gli garantì un prestito da 275 milioni, con interessi PIK al 12% (in cui gli interessi non vengono versati anno per anno ma progressivamente accumulati nel tempo sul capitale e non sul valore iniziale, mentre il pagamento avviene alla scadenza del contratto di finanziamento), con l’esposizione della famiglia Zhang verso Oaktree che è quindi aumentata a 330 milioni al 31 dicembre 2022 e dovrebbe quindi superare nettamente i 350 milioni, avvicinandosi ai 400 milioni, al momento della scadenza il prossimo maggio.
Le tempistiche, tuttavia, sono strette. Come riportato da Repubblica, infatti, la scadenza fissata da Steven Zhang e dall’advisor Goldman Sachs è quella di fine febbraio: anche perché, spiega il quotidiano, una volta individuato il nuovo soggetto serviranno almeno sei settimane per strutturare l’operazione e quindi c’è la necessità di accelerare i tempi.
Le opzioni alternative sono quelle di ripagare il debito con Oaktree di tasca propria oppure rimane sempre l’ipotesi della cessione del club, per cui sta lavorando in particolare Raine Group (che nelle scorse settimane ha chiuso l’operazione che ha portato Jim Ratcliffe ad acquistare il 25% del Manchester United). egli ultimi tre anni, nonostante l’interesse di fondi statunitensi e del Golfo Persico, nessuno è arrivato vicino all’acquisto dell’Inter al punto da fare una due diligence. L’unica è stata quella del fondo londinese BC Partners a fine 2020, ma non si trovò un’intesa sul prezzo.
Sullo sfondo rimane la possibilità che Oaktree diventi proprietario del club nel caso in cui non avvenga il rifinanziamento o la società non venga ceduta. Ipotesi che gli Zhang faranno di tutto per scongiurare e che anche il fondo californiano vorrebbe evitare, considerando anche che la divisione di Oaktree che segue la pratica Inter è quella del debito, non dell’equity.
Un 2024 che prevede comunque altre scadenze per il presidente nerazzurro, atteso anche dal giudizio a Milano nella causa intentatagli da China Construction Bank Asia, che forte di un credito di 300 milioni, chiede al tribunale di costringere l’Inter a riconoscere uno stipendio al presidente, per poterglielo pignorare.
Per la società nerazzurra, invece, ci sono altre scadenze: la prima è quella di fine aprile, quando scadrà l’esclusiva con il gruppo Cabassi, proprietario dell’area nel Comune di Rozzano dove si vorrebbe costruire l’impianto. Terreno per cui presto i proprietari dell’area e l’Inter ragioneranno sulle cifre della possibile cessione, nell’ordine delle decine di milioni.
Infine, c’è anche la scadenza legata alla presentazione alla Uefa delle previsioni di bilancio, per dimostrare il rispetto del Settlement Agreement. La verifica dello scorso ottobre ha dato risultati positivi e l’attesa è che le cose possano anche migliorare. L’obiettivo è raggiungere il pareggio in due o tre anni.