Stop pezzotto in 30 minuti: entro fine gennaio anche le big telco nella piattaforma

La piattaforma messa appunto dall’AgCom è pronta a entrare in azione dopo le segnalazioni di DAZN e Sky.

Giro affari streaming illegale
(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

I 21 arresti avvenuti nella giornata di ieri fanno parte di una sola delle indagini che le forze dell’ordine stanno portando avanti in questi mesi per contrastare il fenomeno della pirateria, identificato come uno dei grandi mali del calcio italiano e non solo.

In soccorso dello sport italiano in generale ecco che è pronta a intervenire la famosa piattaforma tecnologica che consente alle autorità incaricate di oscurare i siti entro 30 minuti dall’inizio della trasmissione illegale. Infatti se gli arresti di ieri sono riconducibili a operazioni illegali che andavano avanti da mesi, questa novità consentirà di stanare subito le piattaforme e i siti che trasmettono illegalmente contenuti in diretta senza avere i permessi necessari e procedere così a oscurarli.

Quando entra in funzione piattaforma antipirateria – Come funzionerà Piracy Shield

Come riporta l’edizione odierna del La Repubblica, al momento questa iniziativa, messa a punto in questi mesi della stagione corrente, coinvolgerà solamente alcuni internet provider, escludendo i colossi Tim, Vodafone e Wind, ma che tutti insieme coprono 150 mila km di fibra ottica, arrivando nelle case di mezzo milione di famiglie sul territorio italiano. Il software realizzato da AIIP (Associazione italiana internet provider) ha permesso di bloccare un indirizzo IP segnalato in appena 30 minuti. Come prevede la nuova legge contro la pirateria approvata nel decreto Caivano. E lo fa in maniera automatica.

Il software invece è il primo vero strumento che ferma la trasmissione di contenuti piratati, oscurandoli durante una partita. Finora il sistema ha agito in ambiente di test, ma la pratica è esattamente la stessa che presto verrà applicata ai pirati. Perché tutto è avvenuto nell’ambito della piattaforma Piracy Shield dell’AgCom. Dimostrato che il sistema funziona, la piattaforma è pronta a entrare ufficialmente in azione dal 31 gennaio: da quel momento infatti sarà obbligatorio per tutti i fornitori di internet essere in grado di oscurare gli IP abusivi.

Ecco come funzionerà: DAZN o Sky, ossia i detentori dei diritti per il calcio in Italia, trasmetteranno i flussi video e gli IP pirata che stanno guardando illegalmente i loro contenuti alla piattaforma Piracy Shield. Questa farà un primo vaglio della segnalazione, poi ordinerà l’abbattimento del sito e l’oscuramento dell’Ip ai vari provider, ossia l’operatore che fornisce internet a quell’IP, a seconda di che abbonamento si sta utilizzando. Una catena che sfrutta un protocollo criptato per evitare attacchi hacker che possano paralizzare altrimenti tramite segnalazione di indirizzi IP a raffica la linea internet. Per soddisfare i tempi e la funzione di questa catena, è nato il software di AIIP, con cui la procedura viene automatizzata, senza che ci siano un’analisi complessa da svolgere manualmente con un più di un addetto coinvolto.

Infine, entro il 31 gennaio tutti i provider internet hanno l’obbligo di accreditarsi alla Piracy Shield di AgCom e quindi tutti riceveranno le segnalazioni degli IP da oscurare. Anche i cloud provider come Google e Amazon, a testimoniare come si è pensato a far fronte comune per sconfiggere definitivamente il fenomeno della pirateria. Nel discorso entrano anche i cloud che ospitano le VPN, ossia reti private che permettono di stabilire una rete protetta e nascondere l’IP, strumento base usato dai pirati del web. A mancare per la chiusura del cerchio sono gli operatori satellitari, che non si sono mai seduti al tavolo per partecipare alla soluzione del problema.