Diritti tv, perché Amazon ha deciso di non investire sulla Serie A

Ecco perché il colosso statunitense ha deciso di non partecipare all’asta per i diritti tv del massimo campionato italiano.

Perché Amazon non ha comprato la Serie A
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

I diritti tv della Serie A sono rimasti nelle mani di DAZN e Sky, che hanno rinnovato i rispettivi accordi con la Lega a partire dalla stagione 2024/25 e fino a quella 2028/29. Un accordo che si è chiuso sulla base di 900 milioni di euro a stagione complessivi, cifre che potrebbero essere però riviste verso l’alto grazie a un meccanismo di “revenue sharing” studiato proprio con DAZN.

La concorrenza per i diritti del massimo campionato italiano non è stata particolarmente agguerrita, con la sola Mediaset (interessata all’opzione delle partite in chiaro) che si è aggiunta a DAZN e Sky per le trattative private con i club. Nonostante diverse indiscrezioni su altri player interessati, in molti hanno deciso di rimanere alla porta e di non iniziare la corsa ai diritti della Serie A.

Perché Amazon non ha comprato la Serie A – Il pacchetto “su misura”

Tra questi, in particolare, c’è proprio Amazon. Il colosso statunitense era indicato come possibile alternativa, dopo essere già sbarcato in Italia con la UEFA Champions League (accordo rinnovato fino al 2027). Questo perché un pacchetto in particolare sembrava essere stato cucito su misura per la piattaforma. Si trattava di un pacchetto che metteva a disposizione tre turni interi «nei seguenti mesi e in concomitanza con ricorrenze particolari (a titolo esemplificativo: Halloween, Black Friday, San Valentino) o festività (a titolo esemplificativo: Natale)»:

  1. Ottobre/Novembre;
  2. Dicembre; e
  3. Febbraio/Marzo.

Lo stesso accordo è stato siglato proprio da Amazon con la Premier League. Fino al 2025, la piattaforma trasmetterà due giornate di campionato complete, tra cui quella che cade nel cosiddetto Boxing Day (il turno del 26 dicembre) e una infrasettimanale sempre a dicembre. Ciò nonostante, Amazon ha deciso di rinunciare alla corsa per la Serie A, ma per quale motivo?

Perché Amazon non ha comprato la Serie A – Le ragioni della scelta

A spiegarlo è Marco Foroni, Business Lead Sports di Amazon Prime Video in Italia: «Noi valutiamo tutto, quindi abbiamo valutato seriamente anche la Serie A. Noi pensiamo che per i nostri clienti e che per quello che offriamo noi a livello di abbonamento, sia la qualità più che la quantità a fare la differenza. E ovviamente facciamo valutazioni che funzionino per l’azienda».

«La Serie A è un prodotto bellissimo, ma ovviamente avrebbe comportato un investimento significativo che bisognava vedere se era un bene per l’azienda dal punto di vista del business. Un po’ di ragionamenti li abbiamo fatti, ma la verità è che non abbiamo partecipato mai, da subito al primo giro. Eravamo già molto contenti di aver rinnovato i diritti della Champions League», ha aggiunto Foroni.

A proposito del mercato italiano, Foroni ha detto che «noi siamo qui per restare, ma non vogliamo essere nella condizione in cui siamo obbligati a prendere dei diritti perché altrimenti rimarremmo senza. Dobbiamo fare valutazioni partendo da quelle che sono le necessità, le esigenze dei nostri clienti e da lì ragionare all’indietro».

Insomma, ha concluso Foroni, «non ci sono state per me le condizioni per farlo in questo momento. Però questo non è nè un giudizio sul valore della Serie A, né vuol dire che non saremo mai interessati. E’ solo un’analisi molto razionale».