Questa sera il Milan di Stefano Pioli si gioca gran parte del proprio futuro nella Champions League 2023/24 e, di conseguenza, anche la potenziale partecipazione al Mondiale per Club 2025. Nella tribuna d’onore di San Siro dovrebbe esserci, salvo imprevisti, anche Gerry Cardinale, proprietario del fondo RedBird che controlla il club rossonero.
Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, la concentrazione di Cardinale è non solo sul campo, dove il quarto posto in campionato e gli ottavi di Champions (con relativo premio qualificazione di 9,6 milioni di euro) sono i due obiettivi primari da raggiungere, ma anche il tema stadio è nella mente del proprietario statunitense. E un’occasione per approfondire la questione è data dall’ultima partita casalinga della fase a gironi di Champions League.
L’area di San Francesco a San Donato è ormai la prima scelta del club rossonero per la sua nuova casa. Non solo stadio, ma anche sede, museo e tutte le attività collaterali che faranno pulsare il cuore rossonero per tutti i 365 giorni dell’anno. A confermarlo è stato anche l’amministratore delegato, Giorgio Furlani: «Ci siamo buttati su quel progetto. San Siro non è più fattibile».
Da questo principio si parte. In questo momento gli uffici tecnici del Comune di San Donato stanno valutando la documentazione presentata dal Milan. L’idea è arrivare presto, magari entro fine anno, a un via libera per proseguire nella fase di progettazione, con la struttura dell’area che sembra ormai delineata. Oltre allo stadio sono previsti sede del club, hotel, ristoranti, museo, arena da 3mila posti per musica e teatro. Ma anche qui si guarda alla parte commerciale. Infatti, nei prossimi mesi si avvierà il focus per i naming rights della nuova arena, una delle principali fonti di ricavo che un nuovo stadio porta in dote. Nei prossimi mesi ci saranno i primi incontri su questo punto.
Tutto ciò senza dimenticare il campo. Prima di arrivare alla parola fine per lo stadio, che occuperà anche molti dei prossimi mesi, sul tavolo di Cardinale c’è la questione Zlatan Ibrahimovic. L’ultimo incontro tra le parti è avvenuto a Milano prima della sfida contro il Paris Saint-Germain. Niente di risolutivo, ma il clima intorno alla vicenda è sempre più positivo. L’annuncio di un rientro di Ibra al Milan non è in programma nelle prossime ore, ma resta nell’aria. Da definire i confini del nuovo ruolo dell’ex colonna rossonera. Molto probabilmente Ibrahimovic sarà molto legato a RedBird. Più complesso sarà capire quale sarà il suo ruolo di nel Milan.