Il servizio di sharing di motorini Cityscoot ha annunciato a tutti i propri clienti che chiuderà il proprio servizio in Italia a Milano e Torino, città nelle quali attualmente opera. «Avremmo preferito darvi una bella notizia… Tuttavia, ormai da qualche tempo, Cityscoot affronta notevoli difficoltà finanziarie», si legge in una mail inviata a chi utilizza il servizio.
«Nonostante i nostri numerosi sforzi per restare aperti, le nostre energie non sono bastate. Pertanto, con estremo rammarico, siamo costretti a sospendere il servizio a Torino ed a Milano dal 30 novembre a tempo indeterminato. Abbiamo un solo obiettivo: tornare. Faremo tutto il possibile per mantenere questa promessa», spiega ancora la società.
«Se hai minuti accreditati sul tuo conto, potrai utilizzarli fino al 30 novembre compreso. Vi ringraziamo per la fiducia accordataci in tutti questi anni. Siamo particolarmente orgogliosi di aver potuto contribuire fattivamente a questa piccola rivoluzione che è la mobilità dolce nelle nostre città. Dal 2018 Cityscoot Italia ha gestito più di 3 milioni di viaggi per un totale di 150.000 utenti e 12 milioni di chilometri percorsi», conclude il gruppo.
Cityscoot chiude – La società vanta 168 dipendenti in Francia
Secondo quanto riportato da Le Figaro, Cityscoot è stata posta in amministrazione controllata e sta cercando nuovi investitori. La società francese, che nel Paese vanta 168 dipendenti, è ora alla ricerca di «partner finanziari per cambiare il suo modello economico e implementare la sua nuova flotta di scooter» meno costosi da gestire, a partire dal 2024.
«Alla ricerca di investitori per schierare la sua nuova flotta di scooter elettrici, Cityscoot chiede protezione al tribunale commerciale di Parigi», aveva già comunicato l’azienda all’inizio di novembre. «Questo tipo di procedura permette di congelare le passività e di dare tempo per trovare soluzioni con nuovi partner», ha detto il portavoce del gruppo. In un comunicato stampa, l’azienda, che a luglio ha vinto la gara d’appalto della città di Parigi insieme ad altre due società per operare nella capitale per i prossimi cinque anni, ha spiegato che ha bisogno di nuovi fondi per finanziare la sua nuova flotta di scooter elettrici, che prevede di «dispiegare gradualmente» nel 2024.