Una macchina da soldi, capace di mettere in fila oltre 30 bilanci chiusi in utile e distribuendo anche dividendi ai suoi azionisti. Il Bayern Monaco è sempre più un unicum nel mondo del calcio, grazie non solo al suo peso internazionale e ai suoi successi in campo, ma anche per il suo forte legame con il territorio che ha portato ad asempio alcune delle maggiori aziende della Baviera ad entrare nell’azionariato della società. Venendo ripagate, quasi ogni anno, con dividendi milionari che, seppur simbolici per aziende con fatturati da miliardi di euro, mostrano le capacità della dirigenza del Bayern nel fare calcio senza spendere più di quanto guadagna.
Nei giorni scorsi, infatti, i bavaresi hanno reso noti i dati del bilancio chiuso al 30 giugno 2023, in cui è stato fatto registrare un fatturato record di 854 milioni di euro, con un utile in forte crescita a 35,7 milioni. Si tratta come detto del 31° esercizio chiuso in utile a livello consolidato per il club, che ha deciso di distribuire anche dividendi ai suoi azionisti.
Come è formato l’azionariato del Bayern Monaco? Attualmente, il 75% di FC Bayern München AG (il gruppo a cui fa riferimento anche la gestione dell’Allianz Arena) è di proprietà della FC Bayern München eV, l’associazione di cui fanno parte gli oltre 300mila soci e tifosi del club. Il restante 25% è invece suddiviso in quote paritarie tra i colossi Adidas (8,33%), Allianz (8,33%) e Audi (8,33%), che a partire dal 2002 hanno acquistato le proprie quote, aiutando in particolar modo il club nel finanziamento dei lavori per la costruzione dell’Allianz Arena. Le tre quote, come detto, sono complessivamente pari al 25% dell’azionariato e quindi sono al di sotto della quota legata alla minoranza di blocco: l’assocazione FC Bayern München eV può quindi gestire il club senza una influenza eccessiva da parte degli investitori esterni.
L’azionariato del Bayern Monaco è quindi così composto:
- FC Bayern München eV 75%
- Adidas 8,33%
- Allianz 8,33%
- Audi 8,33%
Il resto, però, non l’hanno fatto i soldi dei tre colossi, ma le capacità del club. Dal 2004/05 (ultimi dati disponibili a livello consolidato) fino alla stagione 2022/23, infatti, il Bayern Monaco ha registrato utili per 315,7 milioni di euro, a fronte di ricavi per 9,3 miliardi di euro, con una media quindi di quasi 500 milioni di ricavi (493 milioni) a stagione e un utile medio di 16,6 milioni ogni anno. Il fatturato è passato dai 190 milioni del 2004/05 agli 854 milioni del 2022/23, con un record di 52,5 milioni di utili nel 2018/19. Merito di investimenti comunque tenuti sempre sotto particolare osservazione (prima del mercato dell’estate 2023, con il solo Harry Kane pagato oltre 100 milioni, dal 2004 in avanti soltanto in tre sessioni di calciomercato il Bayern aveva speso oltre 100 milioni complessivi), tanto che il rapporto tra ricavi e costi per stipendi e ammortamenti è sempre stato al di sotto della soglia del 70%, quella ritenuta esempio di buona gestione.
Per quanto riguarda i dividendi, invece, nel periodo in esame soltanto nella stagione 2020/21 (quella più segnata dalla pandemia Covid) il club ha deciso di non distribuire dividendi ai soci: complessivamente, dal 2004/05 il Bayern Monaco ha distribuito 110,2 milioni di euro di dividendi, con una media di 5,8 milioni annui (massimo di 15 milioni nel 2018/19). Soldi che quindi, come detto, sono finiti non solo ai piccoli azionisti, ma anche ai tre azionisti “pesanti”: per la stagione 2022/23 ad esempio Adidas, Allianz e Audi hanno ricevuto complessivamente 2,25 milioni di euro, mentre i restanti 6,75 milioni verranno pagati ai soci. Utili che inoltre hanno permesso di rafforzare anche il patrimonio netto della società bavarese, che al 30 giugno 2023 ha superato addirittura il mezzo miliardo di euro a quota 536 milioni.