Tonali patteggia, ma il telefono è un "giallo": trovati pochi dati

I dispositivi mobili sequestrati al centrocampista del Newcastle, così come quelli di Nicolò Zaniolo, non avrebbero fornito nessun nuovo elemento di indagini agli inquirenti della Procura Federale.

Tonali telefono scommesse
Sandro Tonali (Foto: Stu Forster/Getty Images)

Nella giornata di ieri, i legali di Sandro Tonali si sono recati in Procura FIGC per incontrare il procuratore federale Giuseppe Chinè e trovare un accordo relativo alla squalifica per il centrocampista attualmente in forza al Newcastle a seguito del suo coinvolgimento nel caso scommesse.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, l’accordo sembrerebbe essere stato trovato con Tonali che attende solo la notifica da parte del procuratore Chinè per poterlo firmare, facendo così partire la sua squalifica. Il tutto dovrebbe avvenire prima della partita di Champions League contro il Borussia Dortmund. Le indiscrezioni parlano di una squalifica dai 10 mesi in su, con il lavoro degli avvocati Maurizio Scaccabarozzi e Marco Feno per abbassare l’allontanamento dai campi sotto l’anno.

Il modello da seguire è il caso Nicolò Fagioli, anche se con un peso maggiore visto che Tonali ha scommesso su squadre per cui era tesserato, Brescia e Milan. Il procuratore Chinè si è preso ancora qualche ora prima di formalizzare l’accordo per attendere i risultati delle analisi dei dispositivi tecnologici confiscati a Tonali. Ma da quanto emerge si prospetta un’analisi molto deludente per gli inquirenti che non avrebbero trovato, né nei dispositivi dell’ex Milan né in quelli di Zaniolo, nessuna prova che il giro di scommesse includesse altri calciatori e tantomeno i contatti di chi gestisse tutto il giro di affare illegale.

Si procederà ora con un’approfondimento per verificare che dai dispositivi non sia stato cancellato nulla di rilevante, ma si fa strada la possibilità che questi dispositivi fossero usati dai calciatori solo da pochi giorni. Anche per questo forse Zaniolo non è ancora stato convocato a Torino per essere ascoltato. Il suo nome, tra l’altro, non è tra gli indagati della Procura Federale, ma solo da quella di Torino.

L’ex Roma, partito titolare nell’ultimo impegno di Premier League con l’Aston Villa, continua a non avere alcuna intenzione di dichiararsi colpevole, anzi ai suoi legali ribadisce di non aver mai puntato sul calcio, solo di aver giocato a poker e blackjack: se quelle chat non forniranno elementi dirimenti, sarà difficile per Chinè contestargli la violazione del divieto di scommettere sul calcio.