Il derby di Roma, si sa, dura molto di più delle due partite di una stagione dove le due squadre scendono in campo e la vicenda legata a Expo 2030 ne è la testimonianza. La Roma, nei giorni scorsi, ha ufficializzato l’accordo biennale come main sponsor con Riyadh Season. Proprio la città dell’Arabia Saudita è la concorrente principale della Capitale italiana per il grande evento in programma nel 2030 e su cui si attende una decisione a breve.
Dall’altra sponda del Tevere ecco che la palla viene raccolta al balzo. La Lazio farà da vetrina per la candidatura di Roma per l’Expo 2030. Ad annunciarlo è Virginia Raggi, ex sindaca della Capitale, e ora consigliera del Movimento 5Stelle e, soprattutto, presidente della Commissione speciale per Expo 2030, nonché nota tifosa biancoceleste.
«Lotito – ha comunicato la Raggi al programma “Giornale Radio Football Club” su Radio Giornale Radio – ha colto la palla al balzo e si è dichiarato disponibile per mettere sulle maglie della Lazio il logo pro Expo 2030. Si sta finalizzando la collaborazione: Sassuolo-Lazio dovrebbe essere il match d’esordio per la nuova divisa. La Roma non si è fatta viva, questo mi fa dubitare della spiegazione che la stessa società diede: se non c’è conflitto, allora perché non possono coesistere entrambi i loghi sulla maglia?».
La collaborazione tra la Lazio e la Capitale, ovviamente, non può competere a livello economico con quella della Roma e Riyadh Season, che porta nelle casse giallorosse ben 25 milioni di euro a stagione. «Lo sport deve sicuramente attenzionare i problemi del territorio in cui viene esercitato, vogliamo testimoniare questo. Noi siamo la prima squadra della Capitale ed è giusto che difendiamo gli interessi del nostro territorio e dell’Italia più in generale. È un compito dovuto e deve essere un piacere da parte nostra», aveva dichiarato il patron biancoceleste Claudio Lotito a margine della votazione in Aula del Senato sulla Nadef.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, già nei giorni scorsi il reparto marketing si era messo al lavoro per presentare una serie di proposte al presidente Lotito, in modo tale da evitare di apporre sulla divisa biancoceleste la scritta “SPQR” così come avava fatto la Roma dopo l’annullamento dell’accordo con Digitalbits e la firma della sponsorship incriminata con l’ente che promuove eventi di intrattenimento in Arabia Saudita. Dopo la breve parentesi Expo 2030, il club valuterà le diverse opzioni al vaglio così da riempire il vuoto lasciato da Binance.