Rocchi: «Mano di Pulisic? Non c’è certezza del tocco»

Come di consueto il designatore degli arbitri ha commentato gli episodi controversi della giornata precedente, ma si è espresso anche sul gol-vittoria dello statunitense in Genoa-Milan.

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Gianluca Rocchi (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Come successo nelle scorse settimane, anche nella serata di domenica il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi ha commentato gli episodi arbitrali, della giornata scorsa, a DAZN, nella trasmissione dedicata Open VAR. Ovviamente, però, Rocchi non ha potuto non commentare il caso controverso della giornata di campionato appena conclusasi, il gol-vittoria del Milan a Genova firmato da Cristian Pulisic.

«Questi casi li abbiamo trattati tutti alla stessa maniera, se abbiamo la certezza televisiva interveniamo. Se la certezza non c’è nelle immagini, si lascia la decisione di campo – ha commentato Rocchi -. Mi rendo conto che sia difficile accettare una decisione così perché lascia dubbi, come li ha lasciati a noi. Però l’importante è che chi opera al monitor sia scrupoloso e cerchi la verità fino in fondo, dove non si trova la verità al 100% deve lasciare la decisione di campo».

Ai tifosi milanisti sarà certamente tornato in mente il tanto contestato gol subito in Milan-Udinese, della stagione 2021/22, da Udogie, che fu convalidato nonostante le molte proteste per il modo con cui l’attuale giocatore del Tottenham aveva appoggiato il gol del definitivo 1-1 rallentando la corsa dei rossoneri, che alla fine campionato riuscirono comunque a vincere lo Scudetto. «Fu un caso complesso e ricco di polemiche anche quello – ha commentato Rocchi -. Sul momento fu comprensibile, ma lo stesso ragionamento di allora lo abbiamo fatto ieri sera. Lavoriamo cercando la verità, dove non la trovi non puoi lasciarti influenzare dalla sensazione. La tecnologia supporta il calcio. Dove l’immagine che la tecnologia offre non è chiara è giusto continuare a prendere la decisione di campo. Il calcio non è una scienza esatta, finché non hai l’elemento che cambia al 100% è importante che l’arbitro decida in campo».

Sul perché l’arbitro Marco Piccinini non è stato richiamato al monitor del VAR per rivedere l’azione: «Mandare un arbitro al monitor è complesso. L’arbitro deve andare al monitor con una certezza, se lo mandi senza certezza è ancor più complesso. Non voglio convincere che siamo nel giusto, ma dico come operiamo, qual è la metodologia di lavoro. La linea che seguiamo è questa, poi a fine stagione tiriamo le somme e troviamo miglioramenti. Cinque anni fa perdevamo degli episodi. Ho arbitrato anni senza tecnologia, non erano belle domeniche. Un delitto senza prove? Rende bene l’idea su quello che cerchiamo di fare. Tu devi dare la certezza all’arbitro, lo mandi al monitor e allora cambia la sua decisione. Se lo mandi al monitor con un dubbio è difficile decidere e poi l’arbitro si porta il dubbio per il resto della partita».