Il tema San Siro è tornato di grande attualità negli ambienti politici di Milano. Inter e Milan – con il club rossonero più avanti in questo processo – hanno manifestato la volontà di traslocare altrove (i nerazzurri a Rozzano e i rossoneri a San Donato), con alcune mosse ufficiali, come la presentazione da parte del club di RedBird di una proposta di Variante Urbanistica per l’area denominata “San Francesco”.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non vuole tuttavia mollare la questione Meazza. Il rischio – ora piuttosto concreto – è quello che il primo cittadino milanese si ritrovi con il “cerino” in mano: un impianto di quasi 100 anni di età, senza più le squadre. Sala è intervenuto a margine di un convegno sul nuovo codice dei contratti pubblici e ha dichiarato: «Il vincolo sul Meazza non è definitivo, è chiaro, ma quello può condizionare molto. Se una delle due squadre volesse lavorare sullo stadio, siccome è di nostra proprietà, possiamo immaginare di farci carico di una parte dei lavori».
«Il secondo punto – ha continuato il primo cittadino – potrebbe essere quello di cedere lo stadio. Le formule sono molte ma bisogna vedere qual è la volontà di rimanere lì di una delle due squadre, vediamo cosa succede». Un altro messaggio di collaborazione di Sala, per una vicenda che rischia di metterlo spalle al muro. Ora bisognerà capire se una delle due società vorrà tendere la mano verso l’amministrazione, nonostante a più riprese i club abbiano spiegato perché non sia possibile ristrutturare il Meazza. Al momento, con il Milan che sta spingendo forte verso l’area San Francesco di San Donato, sembra essere eventualmente l’Inter l’unica a poter compiere un passo indietro, nonostante l’esclusiva per l’area Cabassi di Rozzano fino ad aprile 2024.